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“DOMENICA D’AUTORE”, domenica 10 gennaio

Al Museo di Asola Stefano Iori racconta la giovinezza di Shlomo, un ebreo di Tel Aviv

Al Museo di Asola Stefano Iori racconta la giovinezza di Shlomo, un ebreo di Tel Aviv nato durante la Guerra de sei giorni.

Betty Faustinelli

Email:

bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

05 Gennaio 2016 - 12:26

Al Museo di Asola Stefano Iori racconta la giovinezza di Shlomo, un ebreo di Tel Aviv

Museo Civico G. Bellini di via Garibaldi 7 ad Asola (MN)

Domenica 10 gennaio, ore 16

INGRESSO LIBERO

In collaborazione e con il patrocinio della Città di Asola, in occasione del quinto appuntamento con la rassegna targata Gilgamesh “DOMENICA D’AUTORE”, domenica 10 gennaio 2016, alle ore 16.00, il giornalista e scrittore Stefano Iori presenterà il suo romanzo LA GIOVINEZZA DI SHLOMO, edito da Gilgamesh Edizioni, presso il Museo Civico G. Bellini di via Garibaldi 7 ad Asola (MN).


Con l’autore interverrà l’Editore Dario Bellini.

La vita di Shlomo Batai, nato a Tel Aviv alla fine della Guerra dei sei giorni, è segnata dalla tragedia. La morte, che si prende la madre dopo averlo dato alla luce, lo accompagna nell’adolescenza e domina lo scenario della sua giovinezza. Col passare degli anni Shlomo si consegna al silenzio e all’azione sospesa, coltivando l’amore per la conoscenza e lo studio che diverrà lo scudo dietro al quale egli si cela, la dimensione entro cui si tuffa per rispondere al dolore e all’apatia. Le ferite si rimargineranno, lasciando tuttavia il posto a cicatrici perenni. L’incontro con l’universo femminile sarà complesso e segnerà la sua vita, che, tra amarezze e sorprese, si snoderà lungo strade a volte tormentate. Il ritrovamento, al sopraggiungere della maturità, di alcuni testi del padre, scoperti dopo la morte di questi, segneranno la svolta. Sarà un viaggio, con l’idea di una rinascita, all’inseguimento delle proprie origini ma con occhi puntati al futuro, a preludere una trasformazione.

La giovinezza di Shlomo è un romanzo di formazione, delicato e profondo, che avvolge e travolge il lettore, moltiplicando motivi di riflessione e possibilità di scoperta.

Stefano Iori, mantovano, è giornalista professionista. In gioventù ha recitato per il Teatro Autonomo di Roma e poi fondato la compagnia Ipadò, per la quale firmò otto regie. Si è rivelato alla critica e al pubblico con l’apprezzata monografia critica I Grandi del Cinema: Tinto Brass (Gremese Editore, 2000). Varie le sue collaborazioni, tra cui la cura di testi di promozione culturale dei territori per l’Editoriale Giorgio Mondadori. Ha firmato tre sillogi poetiche: Gocce scalze (2011), Sottopelle (2013, con prefazione di Gio Ferri) e L’anima aggiunta (2014, edizione italiano-inglese con prefazione di Beppe Costa). Numerosi i premi e le segnalazioni nel suo curriculum poetico. Alcune liriche dell’autore sono pubblicate su prestigiose antologie, fra tutte l’Enciclopedia di Poesia Contemporanea (Fondazione Mario Luzi, 2013). La giovinezza di Shlomo è il suo primo romanzo.

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