La luce del Grande Nord

CREMONA — Proiezione da brivido, venerdì 1 aprile alle 21 all’Adafa (Casa Sperlari, via Palestro), dove Fabio De Gennaro accompagnerà il pubblico in un viaggio ideale alla ricerca del Grande Nord. Medico, appassionato di viaggi e di fotografia, De Gennaro è socio del Gruppo fotografico cremonese, che organizza la serata. La proiezione,a ingresso libero, è aperta a tutti gli interessati. «‘Grande Nord’ — spiega lo stesso De Gennaro —, nella comune interpretazione, significa sconfinate foreste di conifere che si estendono a perdita d’oc - chio e poi lentamente svaniscono in distese di tundra,apparentemente monotona ed inospitale ed in realtà brulicante di vita. Significa il progressivo impoverimento della vegetazione per fare posto all’arido ambiente artico, dove il ghiaccio, dalle forme sempre sorprendenti, prende via via il sopravvento nel paesaggio. Significa colonie di riproduzione con popolazioni di uccelli dalle dimensioni ormai inimmaginabili per chi vive nell’Europa del benessere economico. Ma significa anche clima inospitale, isolamento, solitudine, incertezza del vivere quotidiano». «Per il trekker più esigente — prosegue il medico cremonese — il Nord non è semplicemente una possibilità, ma una necessità per vivere momenti di completa immersione in una natura incontaminata, esperienza non possibile per tutti, in ambienti selvaggi dove l’espansione antropica è modesta e, purtroppo solo apparentemente, ancora senza le sue conseguenze. Per il fotografo il Nord è tutto ciò e anche di più. E’un approccio diverso all’immagine, meno frenetico, dove le difficoltà delle condizioni in cui si opera costringono ad essere più riflessivi, a scattare all’animale in modo meno impulsivo o ad aspettare con pazienza davanti al ‘bel paesaggio’, la luce stupenda del Nord che darà davvero vita allo scatto. Si passa da una fotografia ‘posses siva’, propria dei giorni nostri, ad una più ‘contemplati - va’». Della sua attività di fotografo, De Gennaro dice: «Sono nato a Cremona, dove vivo e lavoro come medico presso l’ospedale della città. Mi sono avvicinato alla fotografia molto presto, quando avevo 14 anni; è stato tuttavia l’avvento del digitale, negli ultimi dieci anni, a rinfocolare la vecchia passione e dare nuovi stimoli creativi. Sono affascinato da molti generi di fotografia e tuttavia la mia passione per i viaggi, i paesaggi sconfinati, gli animali, il silenzio della natura, trova la perfetta sintesi nella fotografia naturalistica. Non amo le fotografie puramente descrittive, tecnicamente perfette, ma sono alla ricerca di immagini che possano comunicare le mie emozioni davanti ai soggetti inquadrati. Mie immagini hanno ricevuto riconoscimenti in concorsi e manifestazioni nazionali e internazionali quali Winland SmithRice International Award di Nature’s Best Photography, The East African Wildlife Society Photo contest, Campionato italiano di Fotografia Naturalistica, Concorso nazionale Città di Dalmine, Festival de l’Oiseau et de la Nature Abbeville, Concours International de Photo Nature de Namur».