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"Appunti di resistenza cinefila": rassegna d’essai del CineChaplin al via da lunedì 22

Cinque film per non perdere fiducia e credere in una resistenza possibile.

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

16 Settembre 2014 - 10:55

"Appunti di resistenza cinefila": rassegna d’essai del CineChaplin al via da lunedì 22

CREMONA — Storie di un’umanità che resiste alla barbarie, che vuole ipotizzare un altro modo di vivere. Non è un caso che Giorgio Brugnoli, gestore del CineChaplin, abbia intitolato la prima parte della sua rassegna d’essai del lunedì: Appunti di resistenza cinefila. Il ‘resistere’ del titolo si riferisce alla difficoltà legata alle sale di prossimità, ma anche ai temi affrontati dai film in programma che in vario modo parlano di resistenza, di necessità di non darsi per vinti. Si parte lunedì 22 settembre con In grazia di Dio di Edoardo Winspeare in cui il fallimento dell’impresa di famiglia e il pignoramento della casa sembrano distruggere tutto anche i legami familiari. L’unico modo per uscirne sarà trasferirsi in campagna, lavorare la terra e vivere con il baratto; ed è proprio questa scelta che porterà ad una catarsi inattesa.
Altra fuga, altra prospettiva esistenziale di resistenza è quella offerta da La gabbia dorata di Diego Quemada-Diez , il 29 settembre. Questa la vicenda del film: Juan, Sara e Samuel, tre ragazzi di quindici anni anni, fuggono dal Guatemala tentando di arrivare negli Stati Uniti. Durante la traversata del Messico, incontrano Chauk, un indio che non parla spagnolo e sta viaggiando senza documenti. I tre adolescenti aspirano a una vita migliore oltre la frontiera messicana, ma presto dovranno affrontare problemi imprevisti.
La mia classe (6 ottobre) di Daniele Gaglianone, con Valerio Mastandrea racconta di come la realtà sia più forte della finzione. In una scuola un attore interpreta il ruolo di professore e insegna italiano ad una classe di studenti, tutti extracomunitari. Si sta girando un film, ma quando il regista dice stop, la realtà vera ha la meglio sulla finzione. Il 13 ottobre Chef Riderete di gusto di Daniel Cohen con Jean Reno è una commedia elegante e frizzante in cui gli ingredienti culinari corrispondono a quelli della vita e dell’incontro di due chef.... Chiude la prima parte della rassegna d’essai del Chaplin (20 ottobre), Smetto quando voglio di Sydney Sibilia con Edoardo Leo e Valeria Solarino. Il protagonista è «un ricercatore universitario a cui viene negato il rinnovo dell’assegno di ricerca; ha 37 anni, una casa da pagare, una fidanzata da soddisfare, molti amici accademici finiti per strada, stesso destino.
Pietro Zinni, un chimico, non vuole fare la loro stessa fine, non vuole essere umiliato facendo il lavapiatti in un ristorante cinese, né il benzinaio per un gestore bengalese. Si ingegna e scopre una possibilità ai limiti della legalità: sintetizza con l'aiuto di un suo amico chimico una nuova sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe al bando dal ministero. La cosa in sé è legale, lo spaccio e il lucro che ne derivano no». 
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