''Un pizzico di corda'' al Museo civico di Cremona Dal 31 gennaio al 17 maggio

L’aveva posta come condizione: la sua collezione di strumenti a pizzico avrebbe potuto arricchire l’Ala Ponzone — e con esso l’intero patrimonio liutario cremonese — a patto che mandolini, chitarre, viole e ghironde non fossero «rimastti appesi come salami». Gli strumenti, per l’ingegner Carlo Alberto Carutti —alla cui generosità si devono Le stanze per la musica — devono essere suonati. La rassegna Un pizzico di corda. Quando la musica è vibrazione. L’altro lato della liuteria, il cui nome è un evidente richiamo al ciclo L’altro lato del violino, risponde solo in parte alla richiesta del mecenate milanese, fratello dell’indimenticato Gianni. Gli strumenti di Carutti, per ora, non suoneranno, anche se si sta già stilando un calendario di incontri- concerto in cui si potrà dar voce alla collezione Carutti. L’altro lato della liuteria vuole piuttosto spaziare tra le mille anime degli strumenti cordofoni a pizzico, partendo dall’ukulele, toccando il jazz e la classica e approdando alla tradizione cantautorale.