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9 gennaio - 19 gennaio 2014

Mostra documentaria su Dante Ruffini all'Archivio di Stato

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

09 Gennaio 2014 - 11:44

Mostra documentaria su Dante Ruffini all'Archivio di Stato
Archivio di Stato (via Antica Porta Tintoria) 
9 gennaio - 19 gennaio 2014
CREMONA —Si apre giovedì 9 gennaio (ore 17) presso l’Archivio di Stato (via Antica Porta Tintoria) la mostra documentaria su Dante Ruffini. Lo studio dello scultore che completa l’esposizione aperta fino al prossimo 19 gennaio in Comune.
La mostra documenta attraverso le carte dell’archivio privato catalogato da Giulia Lodigiani (collaboratrice dell’Archivio di stato) alcuni momenti salienti dell’attività di Ruffini tra cui i lavori nella chiesa di San Siro a Sanremo, a Montefiascone, la committenza privata e così via. Ai documenti sono quasi sempre affiancate fotografie che ‘documentano ’ l’attività dello scultore nel suo studio, luogo privilegiato dell’artista.
Completano l’esposizione alcune fotografie di mostre in palazzo dell’Arte in cui sono ripresi con Ruffini i maggiori artisti cremonesi del Novecento tra cui Cordani, Sartori, Mori, Misani, Priori, Bertazzoli , e alcuni disegni inediti. Al piano che ospitano gli uffici, si possono inoltre vedere alcune piccole sculture di Ruffini che raffigurano per lo più bambini.
Ruffini viene ricordato a cinquant’anni dalla morte, avvenuta nel ‘63, con questa doppia esposizione che vuole esaltare — accanto al lato artistico — il suo aspetto più privato. La scelta è stata in parte obbligata, vista l’impossibilità di riunire in un’unica sede le sue opere principali (e monumentali) rintracciabili in varie località italiane.
Ma l’idea di ricreare l’atmosfera dello studio e di esporre documenti privati è utile per restituire lo spirito di un artista che «era buono, gentile, generoso, amava l’arte che per Lui non era un lavoro ma la realizzazione dei suoi ideali nel marmo, materiale da Lui prediletto. Egli ha vissuto l’arte con grande amore e passione, amava il bello, la musica, la natura con i suoi tanto amati tramonti sul Po». Sono parole di Mario Coppetti, che di Dante Ruffini è stato amico e cognato oltre che collega. I figli Laura e Marco, che con Sonia Tassini hanno curato la mostra ricordano come l’atelier del padre, che fu per un certo periodo presidente dell’Associazione artisti professionisti cremonesi, fosse un crocevia di amici e di artisti, sempre pronti a discutere e a confrontarsi, ad ascoltare musica, a far sentire il peso della propria presenza nella vita culturale cremonese.
«La mia scultura — disse l’artista a Elda Fezzi in un’intervista pubbicata si «La Provincia» nel ‘59 — la sento rappresentata nel marmo, in quel mazzano soprattutto, duro e difficile da trattare, che tuttavia mi permette di sorprendere dei risultati di luce e di rilievo che si ottengono sempre con studio e fatica».
Le due mostre resteranno apertte fino al 19 gennaio. (b.c.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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