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Gilgamesh ha la voce di Francesco Pannofino

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

02 Novembre 2013 - 19:05

Gilgamesh ha la voce di Francesco Pannofino
'Gilgamesh, l'epopea di re Uruk'
pagine 63, € 20

Torna Gilgamesh con
la voce di
Francesco Pannofino. Al mitico re sumero, del quale
sono state
raccontate le avventurose gesta in dodici tavolette
di argilla
trovate in Mesopotamia a fine Ottocento, è dedicato
il libro 
'Gilgamesh, l'epopea del re di Uruk' con le
illustrazioni a
colori della grafica francese Laurie Elie e della
pittrice
iraniana Forough Raihani e testo poetico della
giornalista
Alessandra Grimaldi, pubblicato da L'Asino D'Oro. 
   «Ancor prima delle note gesta epiche, ancor prima
delle sacre fiabe, esisteva un mondo di amore e di
tragedia, di lacrime e di avventure, di buio e di
luce.
Un mondo di dèi ed eroi, scolpito su terrose lastre
d'argilla
perchè indelebile ne fosse il ricordo» viene
sottolineato in
apertura del libro.
   La lettura di Pannofino, con musica di Giorgio
Giampà, viene
proposta in audiolibro, abbinato al volume, in
formato mp3 che
si può scaricare gratuitamente su
www.lasinodoroedizioni.it
inserendo il codice che si trova in fondo al libro.
   «L'amore che cambia tutto, la morte che fa parte
della vita,
l'inutile ricerca dell'immortalità, la riscoperta di
passioni e
affetti che rendono umani. Con le parole, con un
pennello, con
una matita, con una frase, con una traduzione per uno
scopo
preciso e unico. Un libro, questo». Così Alessandra
Grimaldi
parla dell'esperienza vissuta con Laurie Elie e
Forough Raihani
nel ripercorrere l'avventura di Gilgamesh.
  Per due terzi divino e un terzo umano, Gilgamesh
dopo varie
peripezie e la morte dell'amico Enkidu si mette in
viaggio alla
ricerca di un antico re, sopravvissuto al diluvio,
che conosce
il segreto dell'immortalità. 
   Prima dei più conosciuti poemi epici e dello
stesso Omero,
l'epopea di Gilgamesh, scritta in caratteri
cuneiformi, è il più
antico racconto del mondo, e in questa nuova versione
illustrata
a china e acquerello, si conclude con il contenuto
dell'undicesima tavoletta.
   «Nella tavola dodici, che si apre con un canto
funebre, si
parla di un possibile ritorno di Enkidu dagli inferi,
di un
incontro tra il compagno defunto e l'eroe, che ormai
si era
rassegnato alla morte di Enkidu e all'idea generale
di morte.
Sembra quindi un regresso narrativo, proprio per il
messaggio
che trasmette, o forse, come ironicamente scriveva
Smith, era
una storia di fantasmi». 
   Fedele all'intreccio del testo antico, il racconto
poetico di
questa edizione segue il percorso dei Gilgamesh che
vuole
conoscere l'immortalità ma nel suo viaggio scoprirà
la sua sorte
di essere umano tra gli umani. Tra lotte, incontri,
passioni e
mostri, il libro contiene anche un excursus sulle
scoperte e la
storia della decifrazione delle tavolette di argilla
con in
primo piano l'inglese George Smith che nel 1872
decifrò la
tavola del Diluvio, la più intensa dell'epopea amata
dal re
Assurbanipal, il primo a raccogliere e custodire le
tracce del
re di Uruk, nel VII secolo.  
   Gilgamesh «ha lottato, si è interrogato, ha
cercato in tutti
i modi di placare le proprie angosce e ha scoperto
che la morte
è parte della vita e come tale non va temuta. Questo
l'epilogo
che si è scelto e di cui sono stati sottolineati i
lati
spiccatamente umani. Una sorta di celebrazione di
Assurbanipal,
il primo che volle custodire questa storia che tratta
vicende
umane e che proprio per questo può dirsi valida per
sempre».
Torna Gilgamesh conla voce di Francesco Pannofino. Al mitico re sumero, del qualesono stateraccontate le avventurose gesta in dodici tavolettedi argillatrovate in Mesopotamia a fine Ottocento, è dedicatoil libro 'Gilgamesh, l'epopea del re di Uruk' con leillustrazioni acolori della grafica francese Laurie Elie e dellapittriceiraniana Forough Raihani e testo poetico dellagiornalistaAlessandra Grimaldi, pubblicato da L'Asino D'Oro.    «Ancor prima delle note gesta epiche, ancor primad elle sacre fiabe, esisteva un mondo di amore e ditragedia, di lacrime e di avventure, di buio e diluce.Un mondo di dèi ed eroi, scolpito su terrose lastre d'argillap erchè indelebile ne fosse il ricordo» vienesottolineato inapertura del libro.   La lettura di Pannofino, con musica di Giorgio Giampà, viene proposta in audiolibro, abbinato al volume, in formato mp3 che si può scaricare gratuitamente su www.lasinodoroedizioni.it inserendo il codice che si trova in fondo al libro.   

«L'amore che cambia tutto, la morte che fa partedella vita,l'inutile ricerca dell'immortalità, la riscoperta dipassioni eaffetti che rendono umani. Con le parole, con unpennello, conuna matita, con una frase, con una traduzione per unoscopopreciso e unico. Un libro, questo». Così AlessandraGrimaldiparla dell'esperienza vissuta con Laurie Elie e Forough Raihaninel ripercorrere l'avventura di Gilgamesh.  Per due terzi divino e un terzo umano, Gilgameshdopo varieperipezie e la morte dell'amico Enkidu si mette inviaggio allaricerca di un antico re, sopravvissuto al diluvio,che conosceil segreto dell'immortalità. Prima dei più conosciuti poemi epici e dellostesso Omero,l'epopea di Gilgamesh, scritta in carattericuneiformi, è il piùantico racconto del mondo, e in questa nuova versioneillustrataa china e acquerello, si conclude con il contenutodell'undicesima tavoletta.   «Nella tavola dodici, che si apre con un cantofunebre, siparla di un possibile ritorno di Enkidu dagli inferi,di unincontro tra il compagno defunto e l'eroe, che ormaisi erarassegnato alla morte di Enkidu e all'idea generaledi morte.Sembra quindi un regresso narrativo, proprio per ilmessaggioche trasmette, o forse, come ironicamente scrivevaSmith, erauna storia di fantasmi».    

Fedele all'intreccio del testo antico, il raccontopoetico diquesta edizione segue il percorso dei Gilgamesh chevuoleconoscere l'immortalità ma nel suo viaggio scopriràla sua sortedi essere umano tra gli umani. Tra lotte, incontri,passioni emostri, il libro contiene anche un excursus sullescoperte e lastoria della decifrazione delle tavolette di argillacon inprimo piano l'inglese George Smith che nel 1872 decifrò latavola del Diluvio, la più intensa dell'epopea amatadal re Assurbanipal, il primo a raccogliere e custodire letracce delre di Uruk, nel VII secolo.     

Gilgamesh «ha lottato, si è interrogato, hacercato in tuttii modi di placare le proprie angosce e ha scopertoche la morteè parte della vita e come tale non va temuta. Questo l'epilogoche si è scelto e di cui sono stati sottolineati ilatispiccatamente umani. Una sorta di celebrazione diAssurbanipal, il primo che volle custodire questa storia che trattavicendeumane e che proprio per questo può dirsi valida persempre».

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