L'ANALISI
A Mercanteinfiera Autunno 2013, dal 5 al 13 ottobre
30 Settembre 2013 - 12:23
"Verdi, Wagner e il disco nel bicentenario della nascita dei due compositori” è il titolo della mostra con la quale la Casa della Musica ritorna quest’anno a Mercante in Fiera a Parma. Dopo il successo arriso a “Toscaniniana” nel 2006, infatti, gli organizzatori della grande kermesse fieristica parmigiana, una delle più importanti a livello internazionale nel suo settore, hanno nuovamente chiesto all’Istituzione di Palazzo Cusani di arricchire l’offerta presentata alle decine di migliaia di visitatori di Mercante in Fiera con una mostra, realizzata con la collaborazione dello CNIT, che testimoniasse la ricchezza del patrimonio documentario storico che la Casa della Musica conserva, preserva e valorizza: una mostra che non poteva che essere legata a questo 2013 bicentenario della nascita di due giganti della musica quali Giuseppe Verdi e Richard Wagner, cui la Casa della Musica da tempo dedica una importante serie di iniziative culturali culminanti proprio quest’anno con un articolato programma di mostre, convegni, edizioni discografiche. Tra queste iniziative, sicuramente di particolare interesse è la mostra "Verdi, Wagner e il disco nel bicentenario della nascita dei due compositori”, che dal 5 al 13 ottobre offrirà uno spaccato per molti versi inedito della storia della fruizione di questi due grandi compositori, facendo una storia dell’interpretazione delle loro opere nei dischi a 78 giri lungo un lasso di tempo che va dai primi del ‘900 fino a metà del secolo scorso. Già nei primissimi anni del Novecento, infatti, i più grandi cantanti lirici dell’epoca cominciarono a lasciare testimonianza della loro arte interpretativa in quella che era la grande novità del momento: i cilindri e i dischi a 78 giri che stavano entrando, letteralmente, nelle case di un pubblico sempre più vasto come una vera e propria rivoluzione, quella del suono riprodotto. Da allora le interpretazioni verdiane e wagneriane presenti sul mercato discografico si sono moltiplicate, ed è da questa messe davvero imponente che nasce questa significativa selezione di registrazioni storiche: testimonianze preziose che provengono dalle collezioni della Casa della Musica, il cui patrimonio discografico - anche grazie alle generosità e lungimiranza di tanti donatori - conta oggi quasi 25.000 esemplari.
In questa esposizione incisioni di voci leggendarie, quelle di interpreti già famosi quando Verdi era ancora vivo e operante, da Francesco Tamagno a Mattia Battistini ad Alessandro Bonci, o di celeberrime cantanti quali Amelita Galli-Curci, Mercedes Capsir, Rosa Ponselle, per citarne solo alcune, o di quelli che, come Maria Caniglia, Aureliano Pertile, Francisco Viñas e direttori come Arturo Toscanini o Tullio Serafin, hanno contribuito nei primi decenni del Novecento a costruire una tradizione interpretativa wagneriana in Italia. Da questi dischi preziosi, alcuni estremamente significativi anche nella veste grafica, l’incanto di voci lontane entrate ormai nella storia.
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