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Anteprima regionaleil 7 settembre

Baliani e Maglietta in cerca di ‘Identità’ a Rivolta D'Adda

Betty Faustinelli

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28 Agosto 2013 - 13:58

Baliani e Maglietta in cerca di ‘Identità’ a Rivolta D'Adda
Rivolta d'Adda - Centro socio culturale ‘La Chiocciola’ ore 21
RIVOLTA D’ADDA — Uno spettacolo che si basa sulla parola identità, vocabolo che oggi, più di ieri, è oggetto dell’attenzione del dibattito sociale e politico. Sarà il centro socio culturale ‘La Chiocciola’ di via Renzi a tenere a battesimo, la prima rappresentazione in Lombardia dell’ultimo lavoro di Marco Baliani e Maria Maglietta dal titolo, appunto, ‘Identità’.
Appuntamento il 7 settembre alle 21 (in caso di maltempo la serata si terrà nella palestra delle medie). Il colpo di portare a Rivolta colui che è considerato uno dei padri del teatro di narrazione in Italia, è riuscito a Roberto Stucchi, responsabile dell’area socio culturale del Comune e supervisore delle attività della biblioteca municipale Bertolazzi. Baliani, originario di Verbania, è sul palcoscenico da quasi 40 anni. Nel corso della sua carriera ha interpretato numerosi monologhi, tra cui quello dedicato all’omicidio Moro e ‘Lo straniero’, dal romanzo di Albert Camus.
Nel 2004 ha anche pubblicato un proprio romanzo dal titolo ‘Nel regno di Acilia’. In ’Identità’ torna spesso una domanda: ‘chi sei tu?’, che rimanda subito a una domanda complementare ‘chi sono io?’. Baliani sostiene che l’identità di ciascuno si definisce a partire dalla relazione con l’altro. Per questo è una parola densa di conflitti e contraddizioni e per definirla serve sempre un’alterità, qualcuno, o qualcosa, con cui confrontarsi e da cui differenziarsi. Nei secoli passati, anche in tempi più recenti e attuali, nel nome dell’identità sono stati compiuti massacri, nel nome della sua negazione sono stati perpetrati degli stermini. Identità religiosa, etnica, sessuale, nazionale, genetica, biologica e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Lo spettacolo tenta di toccare qualcuno di questi ambiti, come può fare il teatro, mettendo in scena conflitti, facendo domande, senza dare soluzioni univoche, riflettendo su come la parola identità si presti ad essere relativizzata e modificata a seconda dei contesti. A fare da filo conduttore dello spettacolo è un uomo che percorre la strada di una città, per andare a denunciare lo smarrimento della sua carta d’identità. Durante il tragitto avvengono incontri che innescano pensieri, digressioni, metafore e racconti. Un monologo che ruota continuamente intorno alla parola chiave e porta lo spettatore a compiere un viaggio interiore.
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