‘Il segreto di Angela’ di Francesco Recami Sellerio 298 pagine, € 14
Rocambolesco fino ad essere surreale, ‘Il segreto di Angela’, nuovo romanzo di Francesco Recami, trascina il lettore in una serie inesauribile di colpi di scena. Lettura straordinariamente estiva, il romanzo permette a chiunque, pensionati e anziane insegnanti in prima fila, di sognare la riscossa. È ciò del resto che avviene alla protagonista, una tranquilla signora milanese di mezza età, l’Angela del titolo, che consuma stancamente la sua esistenza in una casa di ringhieramilanese. Si concede un anziano amante, come unica distrazione, almeno a una prima molto superficiale lettura, di una noiosissima banale esistenza. Macosì proprio non è, o forse non lo è del tutto, e a raccontarlo è la stessa Angela che rivela - in un romanzo nel romanzo - la sua storia ad un incredulo Amedeo Consonni, il di lei amante. Non riuscendo più a mantenere solo per lei il suo segreto, gli consegna infatti un corposo manoscritto che descrive nei dettagli che cosa le era avvenuto qualche anno prima, l’estate in cui alla fine aveva deciso di lasciare il marito e la figlia, e persino l’insegnamento. L’estate in cui una alternativa insegnante di lettere si trasforma in una avventuriera senza scrupoli. Tutto inizia dal misterioso rapimento di un suo studente, giovane e viziato rampollo di una ricca famiglia che scompare durante una regata in Sardegna. Nell’ultimo tema in classe il ragazzo aveva scritto che il suo sogno sarebbe stato di avere quattro milioni di euro per poter avere la vita che desiderava. Esattamente la stessa cifra viene chiesta per il riscatto: questo insinua nella mente della professoressa Angela la convinzione che il rapimento sia solo una finzione. E cerca di rivelare la sua idea a parenti e forze dell’ordine. Cercando di farsi dare ascolto si troverà ad affrontare una serie inesauribile di avventure. Avventure incredibili che eviterò di raccontare nel dettaglio per non togliere al lettore il gusto di una storia così pirotecnica da restare assolutamente incredibile per il mite e vagamente rimbambito Consonni che l’aveva avuta in lettura. Così rocambolesca che non trova un finale e lascia con il fiato sospeso, forse promettendo un capitolo aggiuntivo.