L'ANALISI
Dal 17 al 19 e dal 24 al 26 maggio e dal 7 al 9 giugno
06 Maggio 2013 - 16:11
Al via venerdì 17 maggio, nell’elegante cornice liberty-déco di Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore, la prima edizione di Salso Jazz, rassegna musicale organizzata dall’Associazione I Musici di Parma con il patrocinio del Comune e il sostegno del Convention Bureau del Palazzo Congressi di Salsomaggiore Terme. Protagonisti della manifestazione che si terrà nei fine settimana dal 17 al 19 e dal 24 al 26 maggio, e dal 7 al 9 giugno, il violinista Alessandro Quarta, il pianista Michele Di Toro e il contrabbassista Yuri Goloubev.
La particolare formula del Festival, che accosta concerti serali e di jam pomeridiane di artisti e allievi a masterclass di perfezionamento, permetterà al pubblico di riscoprire luoghi di grande fascino della città, come il Salone Moresco del Grand Hôtel des Thèrmes sontuosamente decorato da Galileo Chini, ora sede del Palazzo Congressi e dei concerti, restando sintonizzato con il fermento culturale portato dall’evento in città. La fedeltà del pubblico sarà premiata da una Tessera Salso Jazz che proporrà sconti del 10% sul prezzo di masterclass, biglietti, ristoranti e strutture convenzionate (per info: www.imusicidiparma.com).Nato in seno all’Accademia Internazionale di perfezionamento de I Musici di Parma, Salso Jazz desidera permettere ai propri iscritti, artisti solisti e formazioni di provenienza classica e jazzistica, d’accostarsi all’universo jazzistico alla luce di uno scambio musicale tra artisti-docenti e studenti da attuarsi sia in classe, durante le masterclass, sia sul palco. I week end saranno internamente articolati in tre momenti, ai fini della massimizzazione dei contenuti trasmessi dal docente all’allievo, in una prospettiva focalizzata sull’immediata messa in pratica, in concerto, degli insegnamenti assimilati.
Carlo D’Alessandro Caprice direttore artistico dei Musici di Parma, dell’omonima Accademia e della manifestazione, avvalendosi della consulenza di Alessandro Quarta, già docente dell’Accademia, si prefigge – in quella auspicabilmente sarà solo la prima edizione - di attirare nella cittadina emiliana una piccola ma significativa rappresentanza della jazz nazionale, con particolare riferimento alla rosa di musicisti dotati di una doppia cultura, classica e jazz. L’obiettivo, nel tempo, è di creare una rete d’interazioni culturali e musicali con i più importanti Festival italiani ed europei, reimmettendo la città in una traiettoria turistica, oltre che culturale, di respiro internazionale, com’è nella sua vocazione originaria.
Spiega Carlo D’Alessandro: “La musica classica, oggi, troppo spesso si fossilizza in schemi condizionanti, sia del musicista sia del suo pubblico che non si aspetta più alcuna “sorpresa” dall’esecuzione di un brano classico. La “cadenza” di un Concerto, per esempio, nel Sei e Settecento momento improvvisativo oltre che virtuosistico, è oggi divenuta l’espressione di una consuetudine, la riproposizione di cadenze altrui. E’ quasi impossibile ascoltare un solista eseguire una propria cadenza. Salso Jazz vuole avvicinare gli universi della classica e del jazz per favorire la nascita di un nuovo modo di intendere e comunicare la musica agli addetti ai lavori e alla platea. I suoi protagonisti provengono da un’alta formazione classica e sarà proprio la loro approfondita conoscenza ad aiutare i giovani allievi nel percorso di scoperta e di trasformazione personale, conformemente alle proprie attitudini, senza disperdere il grandioso bagaglio culturale del nostro Passato. Perché resta pur sempre vero ciò che disse Giuseppe Verdi “…bisogna conoscere il contrappunto per poi scrivere della buona musica…”.”
Aggiunge Alessandro Quarta: “Insegnare il Jazz è come scavare un pozzo per trovare il petrolio, ovvero la reale propensione musicale verso il jazz di un allievo. La differenza tra chi suona e chi davvero ama il jazz è infatti sostanziale. Alcuni lo amano tanto da star male, altri fanno star male chi li ascolta, perché partono da una prospettiva sbagliata nel dare significato al termine improvvisazione. Prima ancora che improvvisazione, il jazz è conoscenza, come ci dimostrano i grandi del jazz degli anni 40-60, che hanno preso in prestito il tocco musicale e tecnico mozartiano, l'armonia dei grandi impressionisti, oltre al blues afroamericano, con la sua sensualità, il suo carico di sofferenza e l'attenzione verso ogni singola nota.
Ho scelto di condividere il mio percorso con Michele Di Toro e Yuri Goloubev perché siamo nati da uno stesso seme, piantato nell'ambito classico più sublime e coltivato con l'ascolto dei grandi della musica, a 360°. Oltre alla fiducia nelle loro capacità di docenti, so che – in scena – assieme, possiamo fare tutto ciò che desideriamo, con la massima attenzione ai più piccoli particolari, con cuore e.... tantissima pelle d'oca!”
Info su Masterclass e Concerti sono disponibili su www.imusicidiparma.com e sulla nostra pagina FB
La Tessera Salso Jazz (sconti del 10%) è disponibile in segreteria didattica e in biglietteria, aperta nei w.e. festivalieri dalle 9.00 alle 18.00, al II piano di Palazzo dei Congressi in Salsomaggiore Terme.
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