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20 e 21 aprile

Il re è nudo. Viva il re! al teatro Europa di Parma

Gigi Romani

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

18 Aprile 2013 - 15:53

Il re è nudo. Viva il re! al teatro Europa di Parma
eUROPA tEATRI via Oradour
sabato 20 e domenica 21 aprile ore 21.15
ingresso unico € 6
tel e fax: 0521.243377
mail info@europateatri.it

Sarà in scena al Teatro Europa sabato 20 e domenica 21 aprile alle ore 21.15 Il re è nudo. Viva il re!, spettacolo spettacolo esito del laboratorio avanzato condotto da Loredana Scianna e Davide Rocchi. In scena Elisa Abelli, Cristiano Bacchieri, Valentina Berni, Daniela Campanini, Margherita Caruso, Elena Colagiacomo, Maria Cristina Cavazzini, Isabella Grassi, Elena Minetti, Alessandro Silva e Monica Zinelli, ognuno di loro insieme al proprio alter ego bambino, pupazzi costruiti dagli allievi stessi del laboratorio.

Nella fiaba I vestiti nuovi dell’imperatore di Andersen, a cui lo spettacolo è ispirato, ci sono temi macroscopici che riguardano l’idolatria dell’apparenza e la relazione con il potere, dove lo sguardo bambino si contrappone alla velatura degli occhi degli adulti. Nella scrittura originaria gli adulti mentono, a se stessi e agli altri, i bambini dicono la verità. Come si traduce questa cosa? Cosa sono le piccole o grandi bugie? E i bambini non le dicono? Ma certo che si. E perciò quando, esattamente, restiamo irretiti da un sistema d'ipocrisia tanto ben strutturato da consentirci di negare perfino l’evidenza? Che relazione ha questo concetto con il potere? Ma cosa succederebbe se un bimbo si ritrovasse investito da questo stesso potere? Dov’è il limite tra negare la realtà e mediare sulla realtà? Spiega Loredana Scianna: “Noi ci siamo chiesti tutte queste cose e molte altre ancora, e poi abbiamo provato a raccontare, ma solo per lanciare le stesse domande al pubblico. Nello spettacolo i bambini conservano le voci adulte dei creatori, ci piaceva mantenere un legame strettissimo tra l'età dell'infanzia e quella del nostro presente. Siamo pur sempre un tutt'uno, per quanto spesso ce ne dimentichiamo. Semmai la questione è un'altra, l'ultima delle domande che vi sottoponiamo e che chiude il nostro lavoro: cosa ne abbiamo fatto del nostro io bambino? È un'eco lontana? A voi non viene mai voglia di stringerlo tra le braccia e, finalmente, ricordare? Come sempre, quella che emerge è la nostra umanità fragile, complicata, tenace, che cammina sempre sul bordo, dal primo all’ultimo respiro. Alla fine chi è che dice la verità ultima in questa storia? I bambini, certamente, ma nella nostra riscrittura la verità viene svelata anche – perdonateci – dagli artisti. Che come sempre, fanno una brutta fine…”


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