L'ANALISI
21 Settembre 2015 - 16:34
Eva Giovannini
‘Europa anno zero’
Marsilio
208 pagine, € 16
In questi anni dieci del terzo millennio stiamo assistendo a un sostanziale ritorno dei nazionalismi in Europa. Movimenti di una destra radicalmente identitaria, populista e con tendenze xenofobe sono entrati nel Parlamento europeo e nel 2015 i risultati elettorali in ben otto paesi dell’Unione hanno decretato l’avanzata incessante delle destre. Sono destre anomale, nuove, destre che non vogliono essere definite tali. Per lo più «sovraniste», non fasciste, per quanto in alcuni casi presentino frange estreme e pericolose. Per raccontare questo fenomeno nelle sue varie declinazioni, Eva Giovannini ha intrapreso un viaggio attraverso sei paesi europei: dalla Francia di Marine Le Pen, che cavalca la riscoperta dell’orgoglio nazionale, al Regno Unito di Nigel Farage, leader dell’Ukip; dalla marcia dei «nuovi patrioti» di Pegida, in Germania, all’estrema destra ungherese; dalla Grecia di Alba Dorata e dell’alleanza tra Syriza e gli indipendentisti cattolici di Anel, fi no all’Italia della Lega Nord di Salvini, che riparte dalla Sicilia per rifondarsi e dichiarare guerra alle élite europee e all’immigrazione. Cosa mutuano questi protagonisti gli uni dagli altri e cosa è peculiare dei singoli paesi in cui agiscono? E come stanno condizionando le politiche nazionali e comunitarie? Con interviste in esclusiva ai leader delle nuove destre e dialoghi con i militanti, Eva Giovannini racconta in presa diretta la potenza dell’onda che sta attraversando l’Europa. Il risultato è una sorta di istantanea, il fermo immagine di un momento cruciale come pochi altri per la tenuta democratica – non solo economica – del nostro Continente. Spiega Giovannini, giornalista che negli ultimi anni ha realizzato reportage per AnnoZero, Sky Tg24, Piazzapulita e Ballarò, «Ho chiamato il libro Anno zero perché sono convinta che quest’anno sia decisivo. Nel 2015, o l’Europa si riforma o muore». Le sfide sono tante, a partire dai migranti: «Non si può proseguire in modo schizofrenico, con la Germania accoglie tutti i rifugiati, il Regno Unito rifiuta la redistribuzione obbligatoria e l’Ungheria alza un muro al confine con la Serbia». restano alle cose di casa nostra, dice la giornalista: «Se penso alla Lega non penso a un partito fascista, anche se il loro avvicinamento a CasaPound è un po’ pericoloso. Un partito che tradizionalmente si è sempre inserito negli spazi vuoti a destra e a sinistra, con questa alleanza si è connotato pesantemente».
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