Il Cantiere dei Saperi stasera al teatro Monteverdi

CREMONA — Saperi che si sostengono, si confrontano e raccontano la storia recente. Può la musica narrare di una rivoluzione e se sì, come. Per scoprire tutto questo basterà partecipare al Cantiere dei Saperi, stasera alle 21 al teatro Monteverdi dove Gianmario Borio racconterà del ruolo della musica nei movimenti del ‘68.
«Se cambia la musica, cambieranno anche le istituzioni più importanti» scrisse Platone nella Repubblica. La musica infatti ha un ruolo primario nelle rivoluzioni sociali e proprio nei movimenti politici del ‘Se ssa nt ott o’ è stata uno dei mezzi di contestazione più forti. Le manifestazioni politiche erano spesso accompagnate da esecuzioni musicali e, per converso, molti eventi musicali fungevano da arena della politica. stasera il Cantiere dei Saperi, ciclo di conferenze promosso dal Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali, rifletterà proprio su questo evento cruciale della nostra storia, presso il Teatro Monteverdi, alle ore 21.
Il Gianmario Borio, docente di Teorie musicali, e Alessandro Bratus illustreranno, nel corso della serata, come la musica sia diventata veicolo di messaggi politici attraverso molteplici generi: dalla musica sperimentale di Luigi Nono per operai e studenti, al cantautorato italiano fino al rock and roll internazionale. Tutti gli interessati sono invitati a partecipare. Insomma il Cantiere dei saperi si conferma ancora una volta come un laboratorio di idee e intrecci di competenze offerte alla città, un modo per raccontare come le competenze musicologiche possano essere strumenti importanti per leggere la realtà, interpretare la storia e movimenti ‘rivoluzionari ’ come quello del ‘68.
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