L'ANALISI
CREMA
08 Aprile 2023 - 21:22
CREMA - L’anno scorso un disabile su due che aveva fatto richiesta era rimasto escluso dal fondo per la non autosufficienza messo a disposizione da Regione Lombardia. Le proteste delle associazioni che difendono i diritti delle persone con disabilità, Anffas in primis, e l’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni, sono servite a ottenere maggiori risorse. Se nel 2022 l’ambito territoriale cremasco aveva avuto 493.474 euro, quest’anno i fondi disponibili sono 695.901 euro.
«L’estate scorsa, dopo l’esclusione dal beneficio di metà dei richiedenti – spiega Piloni – avevo presentato un’interrogazione in Regione, chiedendo all’allora assessore al Welfare Alessandra Locatelli, oggi ministro, maggiori risorse per la misura B, che riguarda la disabilità grave. Mi aveva promesso che sarebbe intervenuta e infatti le risorse per l’intera regione sono passate da 31.326.597 euro del 2022 a 38.882.370 di quest’anno. Saranno sufficienti a soddisfare tutti i bisogni? Non credo, ma almeno la nostra richiesta è stata accolta».
Piloni auspica anche un diverso utilizzo delle risorse destinate alle persone, di qualsiasi età, che evidenziano gravi limitazioni della capacità funzionale che compromettono significativamente la loro autonomia personale nelle attività della vita quotidiana, di relazione e della vita sociale. «Dobbiamo superare compartimenti stagni costituiti dalle varie misure. La vera sfida è realizzare per ciascuna persona un progetto di vita indipendente».
Che è poi ciò che da tempo chiede Anffas. L’assistente sociale dell’associazione, Laura Bonomi, illustra la situazione: «L’anno scorso, su 283 richieste ritenute idonee nell’Ambito cremasco, Regione Lombardia ne ha finanziate soltanto 145. Riguardo alla graduatoria relativa all’assegnazione della misura B2, per persone con disabilità grave, era stato ammesso soltanto il 52% degli adulti e il 51% dei minori. Ciò significa che una persone con disabilità grave su due residente nel Cremasco non ha potuto godere de fondi necessari a proseguire attività fondamentali nell’ambito del progetto di vita di ciascuno, interrompendo quella continuità di presa in carico che per le persone con disabilità grave è essenziale».
Anche quest’anno, nonostante l’aumento delle risorse, i fondi non saranno sufficienti. «Soltanto noi di Anffas – conclude Bonomi – abbiamo in carico 180 minori e 80 adulti. Gli unici che non possono beneficiare del fondo sono quelli ospitati nelle comunità alloggio. A tutti gli altri, abbiamo consigliato di presentare la domanda entro il 5 maggio ai loro Comuni di residenza. Il criterio di selezione è quello dell’Isee. Se i fondi a disposizione sono aumentati, lo sono anche le persone che ne hanno diritto. Qualcuno rimarrà ancora escluso. Speriamo che i Comuni vadano incontro alle famiglie».
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