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CORONAVIRUS: IL NUOVO ALLARME

Covid, la provincia in allerta: «Gli errori del passato vanno evitati adesso»

L’immunologo Pan, l’infettivologa Balotta e il medico radiologo Borghetti valutano lo scenario alla luce dell’emergenza in Cina. Le raccomandazioni

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

30 Dicembre 2022 - 21:16

Covid, la provincia in allerta: «Gli errori del passato vanno evitati adesso»

CREMONA - La premessa di tutti: «La situazione, al momento, non è allarmante». E l’immediata precisazione, anche questa condivisa: «Ma deve esserci estrema vigilanza». Dai medici cremonesi, da quasi tre anni in prima linea nella lotta al Covid, arriva un appello accorato alle istituzioni e soprattutto ai privati cittadini. Il tutto a fronte dell’esplosione di casi in Cina, con il rischio che nuove varianti, in grado di bypassare i vaccini da cui è protetta la quasi totalità della popolazione cremonese, possano arrivare in Italia.


Se ne fa interprete innanzitutto Claudia Balotta, l’infettivologa cremonese che nel 2020, ad inizio pandemia, aveva coordinato l’èquipe dell’ospedale Sacco di Milano riuscendo ad identificare il ceppo italiano del Coronavirus. Una corsa contro il tempo che aveva raggiunto risultati determinanti grazie al team di giovani ricercatori al suo fianco.

Claudia Balotta


«Condivo la scelta di eseguire il tampone ai passeggeri che arrivano dalla Cina negli aeroporti italiani – sottolinea Balotta –, ma se l’Europa non si adegua, questo provvedimento potrebbe avere scarsi risultati. È evidente infatti che molti cinesi possono entrare in Italia anche dagli altri paesi occidentali e senza controlli sanitari».


Balotta non nasconde un po’ di delusione. «Sembra che l’esperienza non ci abbia insegnando nulla: stiamo commettendo lo stesso errore di quando, ignari, affrontammo l’inizio della pandemia. Il fatto che i passeggeri arrivati in questi giorni a Malpensa dalla Cina abbiamo contratto la variante Omicron del virus è un dato rassicurante, dobbiamo però guardare con attenzione alle varianti ricombinanti, e sequenziarle. Inoltre, occorre agire sul senso di responsabilità delle persone». L’invito è quello di non fare assembramenti: «Tra poche ore ci sarà il veglione. Ritengo sia necessario tornare al Capodanno con la mascherina. Inoltre, in gennaio occorrerà avere molta attenzione anche sulle scuole, focolaio di contagi».

Angelo Pan

Chiede cautela anche Angelo Pan, immunologo dell’Asst Cremona: «Più il virus circola, più è facile che compaiano nuove varianti di cui non conosciamo la natura e sulle quali non possiamo pronunciarci — chiarisce lo specialista –: in questa fase c’è solo da attendere e vedere cosa succede. Al di là dei numeri della diffusione del contagio in Cina, dove evidentemente le vaccinazioni sono state poco efficaci, se si sviluppa una variante molto contagiosa è inevitabile che si diffonda a livello planetario. Il mondo è ormai troppo connesso per fermarla. Ciò non significa che non si debbano attuare misure preventive, ad esempio i tamponi in aeroporto. Ovvio che vadano prese su scala globale. L’Italia da sola può fare poco».


Al Maggiore al momento sono ricoverati una trentina di pazienti Covid, una quindicina dei quali hanno anche la polmonite, ma i casi gravi sono pochi. Situazione assolutamente tranquilla anche all’ospedale di Crema, come conferma il radiologo Maurizio Borghetti: «Non vediamo praticamente più polmoniti da Covid, se non qualche rarissimo caso, ma davvero si contano sulle dita di una mano e interessano soprattutto pazienti anziani con patologie pregresse. Grazie ai vaccini il virus non porta più a gravi complicazioni nei soggetti in buona salute».

Maurizio Borghetti


I Pronto Soccorso dei due ospedali non sono certo sotto pressione per il Covid. Semmai, da qualche settimana si fanno sentire non poco i problemi creati dall’influenza stagionale, con i presìdi di emergenza intasati dall’arrivo di decine di persone colpite dal virus. Per tutti c’è il tampone obbligatorio, cosa che allunga i tempi per essere visitati e valutati dal medico. Ciò implica lunghe attese, anche per i pazienti che si presentano con altre patologie non gravi.

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