L'ANALISI
16 Settembre 2025 - 16:51
(Arv) Venezia 16 set. 2025 - Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato oggi, con 35 voti favorevoli e 8 astenuti, la rendicontazione n. 261 (relatore, il consigliere Marzio Favero dell’intergruppo Lega-LV, correlatore, la consigliera Chiara Luisetto del Partito Democratico) sull’attività svolta nel 2024 dal Garante regionale dei diritti della persona, l’avvocato Mario Caramel, figura prevista dallo Statuto del Veneto e disciplinata dalla l. reg. n. 37/2013, che riunisce le tre funzioni di difensore civico, di garante per l’infanzia e l’adolescenza, e di garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Il provvedimento era stato ampiamente illustrato nelle commissioni Prima e Quinta dell’assemblea legislativa e riporta i dati relativi all’attività di difesa civica, di tutela dei minori e di garanzia per le persone sottoposte a misure restrittive della liberà personale, con un focus sul tasso di affollamento negli istituti penitenziari a livello nazionale e regionale e, più in generale, sulle principali criticità del sistema penitenziario e sul fenomeno dei suicidi. Nel corso dell’illustrazione del provvedimento, è stata svolta una disamina dei principali dati relativi allo svolgimento delle singole funzioni afferenti alla figura del Garante. In particolare, e in sintesi, per quanto riguarda la Difesa civica, le istanze pervenute al Garante nel 2024 sono state 491, di cui 102 riguardanti il diritto di accesso. In materia di tutela dei minori, sono state 560 le richieste di indicazione di nominativi di persone disponibili a essere nominate tutore e sono state fornite 59 consulenze ai tutori; 15, rispetto alle 9 del 2023, le richieste di indicazione di tutori per i bambini non riconosciuti alla nascita; inoltre, nel 2024, sono stati 133 i fascicoli aperti nell’attività di ascolto istituzionale volta alla consulenza, mediazione, orientamento rispetto a casi o situazioni in cui soggetti istituzionali (amministrazioni pubbliche, servizi sociali o sociosanitari, istituti scolastici, centri per la formazione professionale), privati cittadini, famiglie affidatarie, comunità per minori. Per quando riguarda la situazione carceri, al 31 dicembre, in Italia, la popolazione detenuta ha raggiunto le 61.861 presenze rispetto alle 60.166 del 2023: “A proposito del sovraffollamento - ha evidenziato il relatore - il Veneto è arrivato a superare il 140% dei posti utilizzabili, con 2722 detenuti, di cui oltre 1400 stranieri, a fronte di una carenza di 158 unità di personale carcerario e del picco dei suicidi: 83 in Italia, 9 in Veneto, e i suicidi sono la cartina di tornasole che gli ambienti in cui le persone vengono inserite sono ambienti tossici”; se da un lato sono aumentati gli ingressi in istituto penitenziario, dall’altro lato il 2024 registra un importante aumento delle persone in esecuzione penale esterna (138.738 nel 2024 rispetto alle 132.300 del 2023); il Garante ha continuato l’attività di coordinamento dei Garanti comunali dei diritti delle persone ristrette negli istituti penitenziari veneti; nel 2024 i fascicoli aperti e trattati sono stati 40, afferenti ai vari Istituti penitenziari: “Il Garante ha chiesto l’aggiornamento dei Regolamenti interni agli istituti - ha sottolineato Favero - e l’adozione della Carta dei diritti e dei doveri del detenuto; inoltre, Veneto Lavoro coopera al reinserimento lavorativo, in base alla delibera di Giunta regionale n. 525 del 14 maggio 2024 e in attuazione del Piano di azione regionale per il reinserimento sociale degli ex detenuti, in base alla delibera di Giunta regionale n. 913 di agosto 2024: quindi la Regione è anche parte proattiva per il recupero delle persone che hanno scontato la loro pena o la stanno scontando. Il Garante, peraltro, sottolinea che la carenza cronica di organico di magistrati e personale amministrativo, riscontrabili in tutti i rami della giustizia italiana, dovrebbe essere posta come assoluta priorità fra i problemi da risolvere”. “Le criticità sono emerse in particolare nell’ambito della tutela dei minori e dei detenuti - ha rilevato Luisetto nel corso della correlazione - e se il Garante ha in questi campi soprattutto un ruolo di persuasione che si traduce in raccolte dati ed elaborazione di analisi, la Giunta regionale, con particolare riferimento alla situazione carceraria, ha invece un potere d’azione che può essere tradotto in atti politici, proprio sulla scorta delle osservazioni svolte dal Garante che consegna un quadro che sarebbe irresponsabile sottovalutare: suicidi in crescita, minori detenuti in strutture inadeguate oppure fragili, persi nelle lentezze burocratiche. Il rischio più grande che corriamo è l’assuefazione, è accettare che sia normale vivere in celle sovraffollate, che un ragazzo appena maggiorenne finisca per strada o che un minore fragile viva la violenza dentro la propria famiglia senza che nessuno lo veda o lo raggiunga. Il mio è un appello a chi governa ancora questa Regione: la richiesta di assumere una responsabilità politica forte a fronte di dati che dovrebbero farci riflettere su ciò che è stato fatto e su ciò che non è stato fatto in questi anni”. Sui temi dell’affollamento carcerario, e in generale sull’attività del Garante, sono intervenuti anche i capigruppo Elena Ostanel de il Veneto che Vogliamo e Renzo Masolo di Alleanza Verdi e Sinistra - con i quali ha interloquito più volte il consigliere di Fratelli d’Italia Joe Formaggio, seguìto successivamente dal capogruppo di FdI Lucas Pavanetto, che ha ricordato alcune iniziative del governo nazionale in materia carceraria, cui si è aggiunto in conclusione il consigliere di Forza Italia Alberto Bozza -, il consigliere Arturo Lorenzoni (Gruppo misto - Veneto Vale), nonché i consiglieri dell’intergruppo Lega-LV Silvia Maino, che ha sottolineato la particolare condizione di sofferenza degli agenti di Polizia penitenziaria e alcuni dati relativi al carcere di Vicenza, Enrico Corsi, sulla sua recente visita al carcere veronese di Montorio, e il capogruppo Alberto Villanova, che ha proposto, tra l’altro, anche la costruzione di nuove carceri in risposta al sovraffollamento carcerario. Al termine della discussione generale è intervenuto l’assessore regionale Manuela Lanzarin che ha ricordato le azioni della Regione del Veneto in materia, con particolare riferimento al comparto sanità, e - a titolo esemplificativo - agli accordi in essere con gli ospedali di Verona e di Padova in relazione ai ricoveri del personale detenuto, e ai provvedimenti programmati in via sperimentale per una comunità riabilitativa territoriale dedicata ai minori autori di reato.
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