L'ANALISI
15 Settembre 2025 - 19:18
CREMONA - Le matricole sono circa 170, destinate ad aumentare. Per iscriversi c’è ancora tempo, soprattutto alle magistrali. Entrano intimoriti non solo i nuovi studenti del Politecnico, ma anche i ‘grandoni’, un po’ disorientati dall’immensità del nuovo e bellissimo campus, sorto nell’ex caserma Manfredini.
Certo, c’è ancora bisogno di rodaggio: in molti casi gli ambienti sono vuoti, ma da oggi, con il benvenuto alle matricole dell’anno accademico 2025/2026, il Campus del Politecnico ha cominciato a popolarsi dopo le prime settimane di esami.
Ad accogliere i neoiscritti è stato il professore Luca Gastaldi, in rappresentanza del prorettore, Gianni Ferretti, impegnato nella sede di Milano. «Il campus stupisce anche noi per la sua ampiezza e per gli spazi dedicati ai laboratori. È un luogo perfetto per fare didattica ma anche per facilitare gli incontri fra aziende e Politecnico, in un dialogo reciproco che offre al territorio nuove opportunità di crescita».
Gli studenti entrano in gruppo dal cancello di via Bissolati. Giacomo Miele arriva da Melzo: «Non c’era posto a Milano, ma ora, vedendo il Campus, dico che è stata una fortuna: bellissimo». Abed Barakad è di Soresina, Sebastiano Galli di Casalbuttano, Nicole Capoferri di Acquanegra Cremonese, Kaur Harnoor di Castelvetro e Harman Gujjer di Bordolano: il territorio risponde, eccome. «Avere sotto casa un’università come il Politecnico è un valore aggiunto. E poi, con un Campus così, come non approfittarne?»
Costi della vita abbordabili, una città a misura d’uomo in cui vivere, sperando di starci bene. Chiara Beretta arriva da Ornago (Monza e Brianza), sta cercando casa: inizialmente pensava di iscriversi alla Bovisa, ma l’ingresso nella graduatoria di Cremona ha cambiato tutto. Michele Chiuso e Margherita Sottane vengono da Venezia: «Abbiamo trovato posto nella residenza. Cremona è stata la prima scelta, anche perché cercavamo una città a misura d’uomo. E poi il nuovo campus è bellissimo».
Francesco Foresta si è trasferito da Catanzaro: «Il Politecnico è sempre il Politecnico. I docenti insegnano qui come a Milano. Poter avere una stanza all’interno dell’università è una cosa unica. Pian piano mi ambienterò, ma sono fiducioso». Federico Balestra li osserva e aggiunge: «Io sono di Castelvetro e faccio avanti e indietro, ovviamente. Ma essere qui è veramente bello». Tanti arrivano da Piacenza: «Siamo venuti in pullman, che ferma proprio qui davanti — afferma Samuele Cignatta —. Anche da noi c’è il Politecnico, ma solo l’indirizzo meccanica e la facoltà di architettura. Noi abbiamo scelto informatica e gestionale. Venire qui è molto più comodo che andare a Milano: meno caos e, sicuramente, si studierà meglio in un Campus come questo».
Tiago Bettencourt arriva da Roma e ha preso casa nella residenza. Mostra la sua stanza, ordinatissima e ampia: scrivania, letto e armadio per riporre le sue cose. «Quanto basta — dice —. Frequenterò ingegneria informatica: essere qui a Cremona mi è sembrata un’ottima occasione, soprattutto per la nuova sede e per il fatto di aver trovato ‘casa’ all’interno del Campus». Giuliano Di Lorenzo è di Pordenone e, seduto ai tavoli bianchi al centro del campus, addenta la sua brioche: «L’unico mio rammarico è essere in procinto di laurearmi in ingegneria musicale. Qui è bellissimo».
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