L'ANALISI
05 Agosto 2017 - 07:00
Si aprirono all'inizio del secolo i primi ombrelloni sul fiume
Che la spiaggia padana, con il suo sole e le sue acque, potesse avere un effetto salutare, non fu rivelato che nel 1914 da due luminari della scienza cremonese: il prof. Vincenzo Omboni, direttore del nostro Ospedale Maggiore e il doit. Pericle Sacchi, pediatra di gran valore; i quali, in una serie di pubblicazioni prima, con la felice creazione delle colonie padane poi, illustrarono e confermarono il loro asserto. Prima di quei sanitari, la spiaggia padana non era considerata che un luogo di svago estivo.
Il primo stabilimento balneare vero e proprio venne costituito intorno al 1910. Prima di allora soltanto i soci della Canottieri Baldesio potevano procurarsi la gioia di un bagno nel Po; in quell'anno il Comune decise di alzare sulla sponda piacentina ove era una splendida spiaggia, un suo padiglione al quale tutti potevano accedere gratuitamente. Uno stabilimento vero e proprio con cabine eleganti e con vasti padiglioni di ristoro, venne costruito nel 1919.
Durante la prima guerra i bagni al Po dovettero trasferirsi. Quella spiaggia era troppo vicino al ponte, che doveva essere costantemente vigilato. Dal primo dopoguerra agli inizi del 1940, i bagnanti vennero sempre ospitati sulla spiaggia piacentina. Poi cominciarono i lavori di riordino del fiume la spiaggia venne fatta scomparire e i bagni si trasferirono là ove funzionano anche attualmente.
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