L'ANALISI
06 Febbraio 2021 - 07:00
HUSTON, 5. — La precisione dell'atterraggio, a pochi metri dal punto previsto e con un solo minuto di ritardo sul momento prestabilito, e la prima trasmissione televisiva a colori dalla Luna costituiscono i due risultati positivi più immediati di una missione «Apollo» che, procedendo tra difficoltà grandi e piccole, è sembrata in forse fino agli ultimi minuti.
Alan B. Shepard ed Edgar D. Mitchell per 4 ore e 34 minuti, dalle 15,54 alle 20,28 (ora italiana) hanno saltellato, conversato ed allestito un'intera «base scientifica automatizzata» all'ombra del modulo lunare, saldamente piantato sui suoi quattro piedi telescopici nella polvere bruna e sottile come talco dell'altopiano «Fra' Mauro».
Nel frattempo, Stuart A. Roosa, solo nel modulo di comando, con l'unica consolazione di un programma musicale trasmesso da terra, ha continuato ad orbitare intorno alla Luna, ad una quota di circa 110 chilometri. La sua attesa si concluderà domani pomeriggio con il ritorno del LEM dalla Luna, il riaggancio al resto del veicolo e le prime manovre per il ritorno a terra.
Un atterraggio — come abbiamo detto — estremamente preciso nonostante una serie di piccoli inconvenienti nella fase decisiva del volo, ed una passeggiata sul suolo lunare fruttuosa dal punto di vista tecnico-scientifico, costituiscono il bilancio della prima giornata lunare di Shepard e Mitchell. I due astronauti di «Apollo 14» hanno infatti portato «Antares» proprio nel punto che era stato prescelto dai tecnici della NASA, con una precisione di una ventina di metri, ed hanno cominciato con successo l'esplorazione della regione lunare di Fra' Mauro.
Dal punto di vista scientifico, questa prima giornata lunare fornisce pochi elementi nuovi, dato che la maggior parte del tempo disponibile è stata impegnata dagli astronauti nel sistemare le apparecchiature destinate a rimanere sulla Luna. Si tratta in particolare del cosiddetto «A.L.S.E.P.» («Apollo Lunar Surface Experiment Package», cioè complesso per gli esperimenti sulla superficie lunare del progetto «Apollo»), che è alimentato da una piccola centrale elettronucleare.
Dopo aver sistemato, come nelle precedenti esplorazioni, il foglio di alluminio per la raccolta delle particelle solari ed aver piantato la bandiera americana, i due astronauti hanno compiuto il primo, nuovo collaudo. Hanno infatti montato ed impiegato il «carretto lunare», il primo veicolo che gli astronauti abbiano mai spostato sulla superficie della Luna. Il carretto è servito con successo per lo spostamento dei vari equipaggiamenti ed attrezzi che erano contenuti negli scompartimenti inferiori di «Antares».
La passeggiata dei due astronauti, con il carrello ed il complesso di strumenti dell'«ALSEP», è stata interamente seguita, come le operazioni precedenti, grazie alle riprese della piccola telecamera a colori sistemala su un treppiede nei pressi dell'astronave. La qualità della trasmissione è stata sempre ottima, tenuto conto della situazione ambientale, ed è stato possibile vedere i due uomini allontanarsi fino a 300 metri dall'astronave, rimanendo seminascosti dai bordi dei numerosi crateri della zona. Le particolarità del suolo lunare sono apparse più volte con grande chiarezza sui teleschermi, specialmente in una lunga panoramica che gli astronauti hanno compiuto tutto intorno alla zona di atterraggio.
BETHPAGE (N. Y.) — Queste foto sono state riprese da un film realizzato dalla CBS e mostrano l'attività degli astronauti dell'«Apollo 14» sulla Luna. Nella foto in alto uno degli astronauti provoca colpi sulla superficie lunare con percussore (sullo sfondo si vede l'«Antares»). Nella foto in basso l'altro astronauta trasporta il carrettino porta strumenti e un riflettore per raggi laser.
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