L'ANALISI
03 Novembre 2020 - 07:00
NUOVA DELHI. 2 — Domani l'India dirà addio alla «Madre Indira». Tutto quel che seguire è un'incognita. Un'incognita raggelante. Se saranno confermate le voci di un grande complotto sikh che avrebbe dovuto uccidere non solo Indira ma anche suo figlio (e delfino) Rajiv e il presidente della Repubblica Zail Singh, gli ultimi tre giorni di orrori potrebbero rivelarsi solo una pallida avvisaglia di quel che succederà.
Secondo le fonti indiane non ufficiali, la caccia al sikh che si è scatenata da mercoledì subito dopo l'attentato è costata finora almeno 450 morti. Migliaia sarebbero i feriti e i senza tetto. Testimoni oculari affermano che solo a Nuova Delhi, in un obitorio della città vecchia, sono stati contati 192 cadaveri. Sono stati visti arrivare treni carichi di corpi senza vita, gente di cui il turbante, i lunghi capelli e le barbe rivelavano l’inconfondibile appartenenza alla religione sikh, gente uccisa altrove o sui treni stessi. Sembra che la paura sia tale de aver spinto migliaia, forse centinaia di migliaia (chi può dirlo?), di sikh a fare una cosa che la loro fede gli proibisce assolutamente: togliersi il turbante, tagliarsi i capelli e la barba. Sperano così di sfuggire alla cieca vendetta degli hindù.
Secondo un quotidiano in lingua inglese di Nuova Delhi «The Statesman»,uno dei tre terroristi componenti il Commando che ha ucciso Indira, catturato, avrebbe confessato che il cervello del complotto è un generale sikh dell'esercito indiano. Secondo il giornale, un generale sikh sarebbe stato arrestato a Chandigarth, capitale del Pujab e dell’Haryana, gli Stati a prevalenza sikh. Il nome non viene rivelato. Secondo le confessioni che questo terrorista, di nome Satwant Singh, avrebbe reso, Indira doveva essere uccisa il 13 ottobre, ma allora l'attentatore prescelto, Beant Singh (abbattuto mercoledì dalle guardie del corpo dopo aver aperto il fuoco sul Primo ministro) non era riuscito a lanciare la granata che aveva con sé.
L'assassino ha rivelato ai medici dell'ospedale in cui è ricoverato, che c'era una cospirazione per uccidere la signora Gandhi. Il giornale scrive che Satwant Singh ha detto di essere uno dei tre Sikh coinvolti nell'attacco e di aver giurato insieme agli altri due in un tempo Sikh di New Delhi di uccidere il Primo ministro. Ha anche detto che altri Sikh hanno giurato di uccidere il figlio della signor a Gandhi Rajiv, ora nuovo Primo ministro, e il presidente indiano Zail Singh. Il giuramento pare essere stato organizzato da un uomo di nome Giani, che è incaricato delle attività estremistiche Sikh nella capitale.
Questa sera si è avuta notizia che una folla di centinaia di indiani inferociti ha ucciso oggi 94 sikh in un quartiere alla periferia di Delhi, Trilokpuri, a 15 chilometri dal centro cittadino, al di là del fiume Jamuna. I dimostranti sono entrati nelle abitazioni dei sikh accoltellando e bastonando molti di essi prima di dar fuoco alle loro case. Secondo il bilancio delle vittime diffuso questa sera dall'agenzia indiana «PTI» vi sarebbero stati più di 500 morti in tutta l'India da mercoledì, 250 dei quali nella sola New Delhi.
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