L'ANALISI
09 Giugno 2020 - 07:00
Dopo le dichiarazioni di sterminio, di “guerra santa,, e le sconfitte sul campo
NEW YORK. S. — Questa sera il Segretario Generale delle N. U.., U Thant, ha informato il Consiglio di Sicurezza che l'Egitto ha accettato la richiesta del Consiglio stesso per un «cessate il fuoco», a condizione che anche Israele lo accetti. Il governo israeliano aveva annunciato ieri la sua adesione al «cessate il fuoco» se anche le altre parti avessero accettato di sospendere le ostilità. U Thant ha letto una nota della delegazione egiziana all'ONU, indirizza dagli personalmente pochi minuti dopo che il Consiglio si era riunito d'urgenza per prendere in esame ulteriori passi volti a porre fine alle ostilità. Il Segretario Generale ha dato lettura della seguente comunicazione pervenutagli dal delegato della RAU, Mohamed El Kony: «ho l'onore di informarla, dietro istruzione del mio governo, che la Repubblica araba unita ha deciso di accettare l'appello per la cessazione del fuoco come previsto da due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, se anche l'altra parte accetta».
IL CAIRO, I . — Radio Cairo ha trasmesso alle 21,30 un comunicato dell'Alto Comando delle Forze Armale che afferma che «battaglie senza precedenti» vengono combattute dalle forze egiziane contro forze israeliane appoggiate dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti. Il comunicato, che non fa alcuna menzione dell'accettazione annunciata della cessazione del fuoco, da parte dell'Egitto, aggiunge che «gli scontri continuano tuttora in tutti i settori del fronte egiziano nel Sinai. Le nostre forze armate hanno sostenuto oggi combattimenti di una rara violenza e asprezza contro gli aggressori dotati di una copertura aerea che supera tutte le loro possibilità. Durante questi scontri le nostre forze hanno dato prova di un coraggio e di una determinazione esemplari di fronte ad un nemico che. senza ombra di dubbio, è appoggialo da due grandi Potenze che cercano di dissimulare la loro complicità con metodi di doppiezza».
Da El Arish fra le truppe d'Israele
Si sono tolti le scarpe e sono fuggiti
«Non tutti hanno combattuto» ha detto un capitano israeliano - Solo in pochi casi c'è stata salda resistenza - Corpi nella polvere del deserto tra i rottami della disfatta
EL ARISH (Sinai egiziano), 8. — «Gli egiziani non ti sono nemmeno resi conto di ciò che li ha colpiti», ha affermato un capitano israeliano parlando con i giornalisti. «Alcuni di essi hanno combattuto, ma la maggior parte si sono tolti le scarpe e sono fuggiti». Una parte di quelli che avevano tentato la fuga e che erano stati poi catturati dagli israeliani sono ora sdraiati in terra, con le braccia incrociale sulla nuca in un quadrato di terreno disegnato dal filo spinato e punteggiato qua e là da sentinelle israeliane armate di mitra. El Arish è una sabbiosa e polverosa stazione della ferrovia ad un solo binario che collega Gaza al canale di Suez fino alla fulminea avanzata israeliana nel Sinai era anche una delle principali piazzeforti egiziane in tutta la penisola. Qualche combattimento è ancora in corso per eliminare una sacca di resistenza egiziana. Ogni tanto si sentono raffiche di mitragliatrici ed il tonfo sordo di un mortaio israeliano che spara da un punto non identificato della città. Una nube di fumo nero si dipana lentamente verso il cielo.
Amman ha accettato l'ordine delle Nazioni Unite
Re Hussein: la Giordania "è stata lasciata sola,,
AMMAN, 8. —Re Hussein ha tenuto una conferenza stampa nel quartier generale dell’esercito ad Amman. «La Giordania aveva accettato di cessare il fuoco ieri mattina dopo l’appello del Consiglio di Sicurezza, ma soltanto a mezzanotte gli israeliani hanno cessato il fuoco».
Ha dichiarato che la Giordania «è stata lasciata pressoché sola dai suoi molti amici».
Dopo aver avvertito che il suo Paese tornerà a combattere fino all’ultimo uomo se la lotta dovesse ricominciare, Hussein ha attribuito alla superiorità aerea israeliana la decisione presa dal suo Paese e ha detto: «La battaglia contro di noi è stata condotta quasi esclusivamente dall'aria con forze schiaccianti ed è continuata con costanti attacchi aerei contro ogni singola unità e ogni singolo reparto delle nostre forze armate, giorno e notte, fino alla notte scorsa. Le forze terrestri israeliane non sono mai state in grado di infliggere molte perdite alle nostre truppe».
Hussein ha precisato che le perdile subite dalle forze armale giordane sono state «tremende» e ha così proseguito: «è inutile dire che noi siamo delusi perchè questo Paese che noi pensavamo godesse delle simpatie di molti amici, questo Paese che è stato sempre riconosciuto come un Paese valoroso, è stato lasciato pressoché solo dal mondo, dai nostri molti amici in tutto il mondo, da coloro che appoggiano la giustizia e il diritto».
Una giornata al Cairo tra allarmi e slogan
Il popolo non sa che Gerusalemme è caduta
Ignora anche che Hussein ha accettato la tregua - La radio ha ripetuto più volte che ieri era una giornata decisiva - 4500 prigionieri israeliani portati al Cairo? Possiamo resistere per anni «mangiando fave» dice Nasser
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