L'ANALISI
15 Maggio 2020 - 07:00
Del quadrilatero di piazza Cavour, di cui è annunciata prossima la demolizione fa parte anche quello che rimane oggi della antica Torre del Capitano. Era una volta più alta e proprietà del Comune. Passata in principio del secolo scorso in proprietà privata ne venne deplorevolmente demolita la parte più alta, ed ora a stento si riconosce, mascherata com'è sotto l'aspetto di comune abitazione.
Il sacerdote Angelo Grandi, autore di una accurata Storia e descrizione della città e provincia di Cremona, del secolo scorso parla di questa torre in un capitolo ove descrive la piazza piccola e ci da i seguenti ragguagli; che venne eretta nel 1132 a spese della città; che era del tutto isolata in mezzo alla piazza, che allora era chiamata piazza Capitano; che era di architettura gotica e che aveva una guglia sormontata da una palla colla croce e, particolare di molta importanza, vi era collocata una campana al suono della quale si radunavano le milizie.
Era dunque in passato e tale rimane ancora oggi, ad onta della mutilazione, un importante monumento dei primi albori dell'epoca dei Comuni. Se si vuole che non vada, con disdoro della città, irreparabilmente distrutto occorre che la stampa cittadina se ne occupi; che i nostri valenti cultori della antica storia locale diano il loro autorevole parere; che si sveglino gli enti ai quali è affidato il compito della conservazione dei monumenti; che qualche voce si faccia sentire anche in Consiglio Comunale.
Anche l'Ente del Turismo avrebbe ragione di intervenire in quanto la Torre conservata rappresenterebbe l'unico avanzo superstite della antica Piazza Piccola e, al turista desideroso di conoscere la topografia del nostro antico centro cittadino, avrebbe almeno qualche cosa da segnalare, che lo interesserebbe assai più delle moderne architetture visibili ormai press'a poco in tutte le parti del mondo.
Spetterebbe poi ai tecnici il compito di fare in modo che la torre di nuovo isolala e riattata, per quanto possibile nelle sue antiche forme, avesse con opportuni accorgimenti a figurare degnamente in mezzo alla piazza e specialmente ad armonizzare colle linee medioevali del Palazzo Comunale.
Benemeriti concittadini della passata generazione con molto studio e molto amore hanno, in piazza S. Agata, ridato alla vita quel Palazzo di Cittanova che dopo secoli di abbandono correva serio pericolo di irreparabile rovina ed ora è tra le nostre cose più notevoli, che molte città sorelle ci invidiano.
Sarebbe veramente deplorevole se si dovesse oggi vedere tra l'apatia e l'indifferenza della cittadinanza abbandonato all'opera del piccone un monumento che fu testimone di infinite secolari vicende della nostra città.
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