L'ANALISI
28 Febbraio 2020 - 07:00
Sandro Pertini, il presidente di tutti, il più amato dagli italiani, morto domenica è stato ricordato con particolare commozione a Chieve. Molti hanno intatti rivissuto la giornata dell'8 maggio 1975, quando l'allora presidente della camera, inaugurò il circolo Boldori. L'edificio costruito pietra su pietra dai volontari socialisti del paese era costato tanta fatica sudore. Gli edificatori erano orgogliosi del lavoro fatto e volevano un nome di prestigio a sancire la fine dell'opera. Per questo scelsero Sandro Pertini.
Nel paese trascorse quasi tutto il pomeriggio. Proveniva da Crema dove alla mattina aveva tenuto un vibrante comizio in piazza duomo. A Chieve il successo fu totale e grande il ricordo che lasciò.
Uno dei protagonisti di quella giornata fu Elio Bozetti, attuale presidente dell'Usl, ma allora sindaco del paese e sostenitore accanito del progetto «Boldori». Ecco la sua testimonianza.
«1975 — il Circolo Attilio Boldori sarebbe stato inaugurato da Sandro Pertini: era una domenica dei primi di maggio. Il paese di Chieve si accingeva ad accogliere con trepidanza una tra le figure più nobili dell'antifascismo, la guida prestigiosa della lotta partigiana, il socialista che aveva salvato la vita di Filippo Turati.
Troppo per un piccolo paese della bassa padana non visitato mai da nessuno; ancora troppo, per ospitare un simbolo così alto e così irraggiungibile per la nostra vita quotidiana.
Pertini in pochi minuti avrebbe sciolto il senso di ansia dalle mani nervose e dall'impaccio alla parola. Compagno tra compagni, militante tra i socialisti cremaschi.
Mentre parlava ci sentivamo testimoni della sua tensione morale, partecipi della sua speranza, interlocutori privilegiati dalla sua idealità.
Essere socialisti dunque aveva effettivamente un senso, conteneva una ragione profonda.
Sarebbe rimasto con noi per ore e con paziente sollecitudine ci ha ascoltato firmando di suo pugno le vecchie tessere di partito e gli attestati della lotta partigiana.
Sono trascorsi ormai quindici anni ma per i chievesi è ieri: allora per noi era già il «Presidente» ed infatti nel giro di poco tempo lo fu per tutti gli Italiani.
Lo perdemmo come socialista ma lo lasciammo patrimonio per tutti.
Il circolo di Chieve da allora vive e ricorda ed ogni giorno il vecchio compagno bonariamente con la pipa accesa ci guarda mentre si gioca, mentre si discute, mentre si tifa, mentre anche per noi gli anni passano.
E il nostro Circolo porta il nome di un martire socialista cremonese, Attilio Boldori, è stato inaugurato da Sandro Pertini, è stato costruito da un gruppo di socialisti chievesi: che cosa si voleva di più? Un circolo per tutti tenuto a battesimo dal Presidente di tutti».
Fu una giornata storica per Chieve e ancora è vivo il ricordo in chi l'ha vissuta.
Purtroppo viene oggi ricordata in una circostanza triste.
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