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17 ottobre 1967

Leone ha commemorato Cappi

Al Cittanova, davanti al Presidente della Corte Costituzionale Ambrosini

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

17 Ottobre 2019 - 07:00

Leone ha commemorato Cappi

L'ex Presidente del Consiglio ha magistralmente inquadrato la vita e l'attività del giurista cremonese nelle vicende del secolo. Una doverosa quanto significativa esaltazione di un galantuomo della politica

«Oggi, celebrandoLo nella  sua terra generosa e fervida, di cui espresse le qualità più alte di patriottismo (in guerra e in pace) e le ansie sociali in un regime di democrazia e di libertà, noi sentiamo che i miglior modo per ricordarlo ed il più alto onore alla sua memoria è quello di associare il suo nome e la sua opera al ventesimo della Costituzione». Queste le nobili parole che il senatore a vita Giovanni Leone ha pronunciato domenica al Cittanova a conclusione della commemorazione dell'ex presidente della Corte Costituzionale on. avv. Giuseppe Cappi.

Associare il suo nome e la sua opera alla carta costituzionale vuol dire fare la storia dell'Italia dal 1945 in poi. E il senatore a vita Giovanni Leone ha assolto il compito con profondità di pensiero e di alti concetti, essendo egli stato uno degli artefici della carta costituzionale accanto a Cappi, condividendo con lui le ansie, i timori, le responsabilità, le polemiche ed anche gli errori.

Una commemorazione esemplare, che ha messo in vivida luce un cremonese che ha fatto della sua vita e della opera un simbolo di cristallina onestà, da portare d'esempio alle future generazioni. Al di fuori e al di sopra di ogni credo politico, Leone ha parlato del suo amico, del suo collega, di un uomo che ha applicato in pratica la sua convinta cristianità, la sua profonda religiosità.

L'iniziativa di ricordare l'on. Cappi è stata dell'ufficio SPES della Democrazia Cristiana; vi hanno aderito il presidente della Corte Costituzionale prof. Gaspare Ambrosini, che è stato salutato da una lunga e calorosa ovazione, da tutti i parlamentari cremonesi, da parecchi giudici costituzionali che hanno inviato telegrammi di partecipazione, dal segretario della DC on. Rumor e dall'on. Zaccagnini, presidente del gruppo parlamentare democristiano, che hanno inviato lettere delle quali sono stati letti alcuni brani più significativi.

La presenza per la prima volta a Cremona del presidente della Corte Costituzionale prof. Ambrosini ha assunto, così, un significato tutto particolare. È stato un devoto omaggio ad un uomo che per otto anni fu giudice di quell'alta Corte e per due anni ne resse, quale presidente, le pesanti responsabilità.


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