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3 febbraio 1953

Nel più terrificante cataclisma del secolo un migliaio di morti e varie città distrutte

Due giornate di disastri in Inghilterra e nei Paesi Bassi per una spaventosa bufera

Annalisa Araldi

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aaraldi@publia.it

03 Febbraio 2019 - 07:00

cataclisma 1953

Sulle coste orientali inglesi semisommersa una larga zona lunga 500 Km. - Il mare ha rotto le famose dighe olandesi penetrando nell'entroterra, per 60 Km - Alcune centinaia di dispersi

La situazione all'ultimo ora
Il più grande e terrificante cataclisma del secolo ventesimo può essere definito quello che si è abbattuto tra il sabato e la domenica sulle coste dei Paesi Bassi e dell'Inghilterra Orientale. Un migliaio sono i morti già accertati; varie altre centinaia sono i dispersi; interi villaggi scomparsi, spazzati via dalla furia dell'uragano e dell'alta marea. Una spiegazione? I meteorologi dicono che il disastro è stato causato dalla coincidenza dell'alta marea con uno dei più tremendi temporali che mai siano accaduti nel mare del lord. Un centinaio di navi affondate, dighe colossali spezzate come se fossero state di cartapesta, migliaia di case portate via come fuscelli. E tra quel turbine, mentre l'acqua ed il fango salivano ovunque, gente impazzita dal terrore che tentava di fuggire, gente sbattuta in aria in voli mortali. Bisogna riandare al 1521 per trovare il precedente di in simile disastro in Olanda dove nel corso della notte è stato un febbrile lavoro per circoscrivere i danni, rafforzando le dighe che non avevano ceduto. 150.000 sacchetti di sabbia erano stati gettati ieri dagli aerei militari americani di stanza a Berlino; 16.000 soldati furono impegnati sella difficile opera.

Una voce desolata nella furia che ha sconvolto un sesto dell'Olanda
“Sembrava la fine del mondo”
Nel corso della notte il Governo italiano ha espresso il profondo cordoglio e la viva solidarietà del popolo italiano al Governo dei Paesi Bassi per il cataclisma che si è abbattuto sulla Nazione amica ed alleata, provocando gravissime perdite umane e danni ingenti. Di intesa con il Governo, la Croce Rossa italiana sta provvedendo ad un primo invio di generi di conforto e seguiranno altre iniziative per assistere le popolazioni colpite dalla grave sciagura.

L'AJA, 2. — «Sembrava la  fine del mondo» ha detto un superstite dello spaventoso cataclisma che ha sommerso un sesto dell'Olanda allorché le acque furiose del mare del Nord in tempesta sono entrate nell'entroterra sino a 60 km. Un portavoce del Governo ha dichiarato che si tratta di una catastrofe nazionale di proporzioni tali quali non erano state più registrate dal 1521 a questa parte. Egli ha soggiunto che, a causa della impossibilità di procurarsi notizie da molte zone colpite, non è dato per ora valutare il numero delle vittime o l'entità del danni. Le regioni ove si teme che si siano verificate le catastrofi peggiori sono tagliate fuori completamente. Il  Governo stesso deve contare unicamente su notizie frammentarie fornite dai partecipanti all'opera di soccorso. Durante la notte comunque il vento è diminuito di intensità ed ha in qualche modo ridotto il pericolo immediato. Tuttavia la maggior parte delle dighe sono così indebolite che centinaia di villaggi si trovano tuttora sotto l'incubo della inondazione. Il portavoce ha soggiunto: «Abbiamo bisogno soprattutto di sacchi di sabbia e pietre. Le autorità britanniche ci hanno offerto di inviarci aerei e ci hanno chiesto cosa devono lanciare e noi abbiamo risposto: «Sacchi di sabbia, sacchi di sabbia ed ancora sacchi di sabbia, che sono più importanti dei viveri e dei generi di abbigliamento poiché la vita di altre migliaia di persone dipendono dalla nostra capacità di rafforzare le dighe che stanno cedendo »   

l'Inghilterra in lutto
LONDRA, 2. — L'Inghilterra è in lutto. Il vero e proprio diluvio che ha travolto con una velocità vertiginosa una fascia costiera di 500 km. di lunghezza e di diversi chilometri di ampiezza dell'Inghilterra orientale, fra gli estuari del Himber a nord e del Tamigi a sud, seminando ovunque rovina e distruzione, costituisce una catastrofe nazionale quale non si verificava più da diversi secoli in Gran Bretagna. Non vi è un solo villaggio, in tale lungo tratto di territorio, che sia sfuggito alla furia degli elementi, e diversi centri abitati sono stati completamente rasi al suolo. Per quanto sia assolutamente impossibile fare qualsiasi calcolo delle perdite umane complessive, non si esclude che il loro numero raggiunga il migliaio, considerando tutte le persone che sono scomparse insieme alle loro case e quelle trascinate al largo dai flutti. La costa orientale dell'Inghilterra, ove sabato si trovavano graziosi villaggi e cittadine, centri di villeggiatura favoriti dagli inglesi, è ora una piaga desolata ove vaste distese di acqua salmastra coprono migliaia di ettari di terreno e migliaia di case sventrate. Circa 50.000 i senza tetto. Tutta la Gran Bretagna è sotto l'incubo delle alluvioni. Occorre andare indietro di parecchi secoli per imbattersi in un disastro simile a quello causato in questi giorni dalla furia delle acque del Mare del Nord.

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