L'ANALISI
01 Ottobre 2018 - 07:00
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LENTINI (Siracusa). 30. — A metà strada tra Catania e Siracusa, là dove s'apre la terra in cui fiorì una delle più antiche civiltà mediterranee, sorge Lentini, una cittadina che si presenta oggi baroccheggiante e che ancora ricorda di aver dato i natali ad un famoso filosofo dell'antichità, Gorgia. In una piazza di questa cittadina, una quieta ma viva piazza di provincia, c'è una farmacia il cui proprietario, il dottore Paolo Zarbano, è l'uomo che fin dal maggio scorso aveva preannunziato il terribile terremoto che nel mese che oggi termina ha scosso e devastato una fiorente regione dell'Algeria ed una bella città, Orleansville.
Il dott. Paolo Zarbano, farmacista, è un uomo sulla cinquantina dall'aspetto affabile e sorridente. Vive agiatamente, ha una moglie e due figli, la sua vita sembra tutta permeata da quella placida agiatezza borghese che si è rifugiato ormai in provincia. Eppure la attività che più appassiona il dott. Zarbano è quella di predire catastrofi. Recentemente ha inviato ad un certo numero di indirizzi «importanti» un foglietto a stampa coronato da citazioni bibliche di carattere apocalittico chiedendo ad autorità ed Enti l'appoggio per la costruzione in serie delle sue «sonde geotroniche» con le quali «anche i profani potranno verificare il terribile approssimarsi dei terremoti ciclonici che per 100 giorni, a cominciare dal 15 dicembre, segnaleranno tutte le zone sismiche mondiali, compresa l'Italia».
Poiché questa infausta data si avvicina, può essere interessante conoscere qualcosa di preciso sulla persona che ha dato l'annuncio di questa serie di terremoti. Basta un attimo per capire che il dott. Zarbano non è, né vuole essere, né un mago né un veggente, che non ha alcuna aspirazione di carattere «metafisico» e che anzi ogni suo sforzo consiste nel mantenersi su di un terreno scientifico. Dotato di una particolare inclinazione per gli studi scientifici, egli non esultò, come generalmente accadde, quando nel 1944 le onde della radio portarono al mondo, insieme con la notizia dei risultati positivi delle prime reazioni termonucleari ottenute da Fermo in America, la constatazione che esse non avevano provocato le temute reazioni secondarie immediate. Decise invece di approfondire l'argomento, convinto che invece gli isotopi radioattivi pesanti avevano iniziato, alla data dei primi esperimenti atomici, una fatale marcia concentrica dalla superficie verso il centro del globo terracqueo nel quale secondo la sua teoria sarebbe racchiusa una vera e propria pila atomica di immense proporzioni, i cui elementi sono cobalto, ferro e nichelio. Da questa marcia convergente traggono origine tutte le catastrofiche previsioni del dott. Zarbano: le quali si concludono nel preannuncio, entro un periodo di venti anni, della fine del mondo, che avverrà appunto quando gli isotopi raggiungeranno il centro della terra facendolo esplodere.
A questa teoria scientifica non poteva mancare evidentemente la conferma dei libri sacri, ed infatti il farmacista di Lentini ha trovato — o creduto di trovare — nella Bibbia la conferma di quanto egli ha scoperto. A suo dire, nei versetti 18, 19 e 20 del 24° capitolo del profeta Isaia è contenuta appunto la fedele descrizione di quanto dovrebbe accadere all'incirca nel 1962: « ...e chi sfuggirà al grido di terrore cadrò nella fossa, chi potrà liberarsi dalla fossa cadrà nel laccio, essendo aperte le cateratte del cielo, essendo scossi i fondamenti della terra. Con grande fracasso la terra andrà in frantumi, si spaccherà con grandi fessure, crollerà sconvolgendosi. La terra sarà in grande agitazione come un ubriaco, muterà il posto come la tenda in una notte…»
A sostegno della sua tesi, il dott. Zarbano ha citato più volte anche un versetto dell'Apocalisse, dove la fine del mondo è accompagnata non più da «cateratte» che si apriranno, ma dalla caduta dal cielo di fuoco, che poi — osserva il dottore di Lentini — non è altro che il prodotto della reazione catalizzata dagli isotopi leggeri rimasti in sospensione nell'aria: idrogeno, azoto, ossigeno, zolfo. E' dunque zolfo incandescente che dovrebbe piovere dal cielo invece delle cateratte d'acqua, ma sempre per effetto delle reazioni termonucleari.
Ora, tra il 15 dicembre di quest'anno ed il marzo dell’anno prossimo, il dottor Zarbano prevede formidabili terremoti in molte zone sismiche, Italia compresa.
Da Lentini, il farmacista ne ha dato comunicazione al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio, ai massimi organi di informazione, e la sua giovialità è andata negli ultimi tempi, scomparendo.
Il dottor Zerbano crede ciecamente nelle sue previsioni e maledice il destino che gli avrebbe affidato questo spiacevole ruolo di «cassandra dell'era ciclonica ». Fedele alla consegna di Ezechiele egli continua a inviare messaggi a tutte le autorità le quali, con una certa saggezza, forse ritengono che certe cose anche se sono vere, è meglio non approfondirle.
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