L'ANALISI
17 Maggio 2018 - 07:00
Ieri mattina, alle 10,30, nel nuovo quartiere di San Bernardo è avvenuta, alla presenza del Presidente dei Consiglio Superiore dei LL. PP. dott. ing. Scalessi, rappresentante ufficiale del Ministro dei Lavori Pubblici, del Prefetto, del Vescovo, del Sindaco e delle maggiori autorità della città civili e militari nonché dei dirigenti dell'Istituto Autonomo per le case popolari della provincia di Cremona, la simbolica consegna delle chiavi dei nuovi 140 appartamenti che sono stati costruiti per profughi dalmati e giuliani che da parecchi anni, ormai, sono ospiti della nostra città nella caserma di via Villa Glori.
La cerimonia ha acquistato un particolare significato soprattutto perchè pone fine ad una situazione di grave disagio in cui si erano venute a trovare centinaia di famiglie che, colpite dalle sciagure di una tragica situazione politica internazionale, non hanno voluto abbandonare la loro terra ed hanno preferito perdere ogni privilegio civile ma non l'amore patrio che ieri ha vibrato nel cuore di tutti quando il Prefetto ha tagliato i nastri tricolori che chiudevano gli ingressi delle nuove abitazioni.
Il vasto complesso edilizio è composto da sette costruzioni di modernissima fattura, disposte in una zona piena d'aria e di sole. I 140 alloggi sono allacciati tra loro da spaziosi giardini cintati. I sette caseggiati, pur rispettando, come spazio vitale, l'edilizia popolare hanno tutti i comforts moderni: servizi completi, acqua, luce e metano; 132 alloggi sono composti da due camere più i servizi e 8 da tre camere più i servizi per un complessivo di 428 vani. Il complesso costruttivo, armonico e perfettamente razionale anche esteriormente, costituisce innanzitutto una battaglia vinta dall'Istituto Autonomo Case Popolari che ha avuto l'appalto dei lavori per incarico dello Stato che ha stanziato oltre 200 milioni per assicurare a questi profughi un tetto confortevole che rispondesse perfettamente alle esigenze dell'abitazione civile.
Alle parole delle Autorità si sono aggiunte quelle del dott. Mattei, presidente dell'Associazione Profughi giuliani e dalmati che ha manifestato la sua profonda riconoscenza verso tutte le autorità che si sono interessate alla soluzione del problema dei senza tetto che tutto hanno abbandonato ma non lo spirito della patria.
Con il grido di «Viva l'Italia» il Presidente ha rivolto il suo saluto e il ringraziamento anche d i parte di tutti i beneficiati che ora si sentono davvero cittadini di Cremona.
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