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Crisi di Governo, Allegri: «Una scelta da irresponsabili. Torni la politica competente»

Il presidente degli industriali cremonesi: «Spero che Draghi confermi la sua disponibilità»

La Provincia Redazione

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19 Luglio 2022 - 19:23

Crisi di Governo, Allegri: «Una scelta da irresponsabili. Torni la politica competente»

Il presidente degli industriali cremonesi Stefano Allegri e il premier Mario Draghi

CREMONA - «Si parla di scelta e posizione di irresponsabilità della politica. Creare in questo momento una tensione che arrivi al punto di una crisi di Governo è più che da irresponsabili, è davvero grave e sottolinea una totale lontananza dai problemi concreti». È quanto sostiene Stefano Allegri, presidente dell’Associazione Industriali di Cremona.

«La gravità dal mio punto di vista — aggiunge l’industriale titolare di Panificio Cremona Italia, con sede alla Levata di Grontardo — sta nell’anteporre un tatticismo esclusivamente elettorale alle risposte a sfide che l’Italia deve risolvere subito. Oggi una politica saggia si unirebbe per un progetto comune volto a migliorare una situazione molto preoccupante da tutti i punti di vista. Mesi fa è stata fatta la scelta di creare una maggioranza ampia chiedendo uno sforzo ed impegno personale a Mario Draghi ed al presidente Sergio Mattarella proprio per guidare il Paese fuori da problemi enormi come la pandemia, ai quali altri se ne sono aggiunti come la guerra russo-ucraina. Dimenticarsi ora di quanto è complesso trovare soluzioni all’inflazione crescente ed alle incertezze di un autunno che si preannuncia molto difficile è segnale di incapacità a rappresentare la politica con la P maiuscola».

«Insomma — aggiunge Allegri — rinunciare oggi ad una guida come quella di Draghi sarebbe l’ennesima occasione persa che il nostro Paese non si può permettere. In questa fase la priorità è dare risposta alla crisi economica che rischia di provocare una crisi sociale che va evitata ad ogni costo. L’ultima cosa di cui ha bisogno l’Italia è una crisi politica ed una vacanza di Governo. Qualcuno non ha colto lo scenario preoccupante dell’energia, sia in termini di sicurezza degli approvvigionamenti che di tariffe. Con un costo che supera i 175 euro a Mwh, 10 volte il prezzo negli Stati Uniti, con il rischio di una chiusura totale dei ‘rubinetti’ dalla Russia abbiamo necessità di pensare alle soluzioni, a sostenere le imprese e le famiglie, evitare che in autunno esploda la cassa integrazione. Tra l’altro oggi la questione non ha al centro nemmeno il tema del prezzo, quanto la reperibilità dei combustibili fossili che porta ad un incremento dei costi industriali che sfiora il +30%. Sono eventi che già si erano presentati nella storia moderna, solo che erano distribuiti all’interno di un arco temporale di un secolo».


«Con la speranza, davvero — sottolinea il presidente degli industriali cremonesi — che il presidente Draghi confermi la sua disponibilità, questa ennesima brutta pagina della politica italiana deve però lasciare un segno. È una lezione che deve far nascere una riflessione seria e profonda negli italiani. Una valutazione ma soprattutto un desiderio di un ritorno di una classe politica competente e lungimirante. Non è possibile continuare a vedere un Paese a due volti: uno di chi lotta e cerca di affermare valori ed eccellenze nel mondo, facendo ricorso ad ogni sforzo e sacrifici, e uno che invece mette in pericolo un Paese per interessi di partito, che sa esprimere solo no a qualsiasi investimento ed infrastruttura. Il momento è delicatissimo e una caduta anticipata anche di qualche mese sarebbe un messaggio disastroso da un lato (si pensi alla speculazione ed allo spread) e una paralisi rispetto alle riforme in corso dall’altro».

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