L'ANALISI
07 Maggio 2021 - 15:37
Il signor Paolo Voltini ha diffuso mercoledì un comunicato stampa per accusare la Libera Associazione Agricoltori di Cremona di essere «un’organizzazione senza idee e senza il coraggio delle proprie azioni». Un’accusa originata dalla pubblicazione il giorno precedente su La Provincia di un articolo che evidenziava alcune criticità nella gestione del Consorzio Agrario Provinciale: dagli oltre 49 milioni di euro di esposizione nei confronti dei fornitori (fra i quali alcuni soci del Consorzio stesso) all’indebitamento nei confronti delle banche e di altri finanziatori per altri 72 milioni di euro, passando per la dubbia utilità di alcuni investimenti alla inefficiente gestione del magazzino e delle sue rimanenze. Criticità che emergono dalla lettura dell’ultimo Bilancio di esercizio, non a caso approvato a maggioranza - e non all’unanimità - nel corso dell’assemblea generale ordinaria dei soci che si è svolta due settimane fa, il 29 di giugno. Contrariamente a quanto affermato nel comunicato, subito ripreso da alcuni media compiacenti, La Provincia e la Libera, proprietaria della testata attraverso la controllata Sec (Società editoriale cremonese), non hanno alcuna necessità di «screditare» o di «attaccare» il signor Paolo Voltini per una ragione tanto semplice quanto evidente: come si suol dire, il signor Paolo Voltini si scredita e si attacca da solo, come dimostra l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Cremona sui comportamenti che avrebbe tenuto nel recente passato sia come presidente del Consorzio Agrario sia come leader provinciale e regionale di Coldiretti.
Parafrasandolo, si potrebbe dire che Voltini è un presidente «senza il coraggio dei propri gesti». Ciò nonostante, l’editore e la direzione di questo giornale ne hanno un tale rispetto da augurargli di chiarire al più presto la sua posizione e di poter dimostrare in ogni sede e grado di giudizio la sua innocenza rispetto alle gravi accuse che gli si sono state mosse dalla magistratura. Di certo, l’editore, il direttore e la redazione La Provincia non si fanno intimidire. Neppure da chi, come il signor Paolo Voltini, è indagato per estorsione aggravata, «incurante di quanto danno possa creare questa situazione alle imprese agricole ed all’agricoltura del territorio», per usare le stesse parole da lui (mal) rivolte alla Libera nel comunicato di mercoledì. Poter titolare «Accuse archiviate», scacciando ogni nube e ogni sospetto sulla condotta tenuta dal signor Voltini, sarebbe la notizia più bella sia per il giornale sia per tutti gli agricoltori cremonesi, a qualunque associazione risultino iscritti. Perché sarebbe davvero spiacevole se i comportamenti individuali di un singolo rappresentante, per quanto titolare di cariche così importanti, dovessero ricadere sull’intera categoria, da sempre considerata portatrice sana di tradizioni e valori radicati in una della attività più nobili dell’uomo: la coltivazione della terra. Al di là di ogni sterile polemica, non resta che attendere fiduciosi il lavoro dei giudici. In fondo, lo ricorda anche un antico adagio contadino: «L’uomo misura il tempo, ma è il tempo a misurare l’uomo».
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