L'ANALISI
24 Marzo 2014 - 13:35
Valter Rosa, Claudio Silla, Adriano Artoni (foto Osti)
CASALMAGGIORE — «Penso che guardando i miei quadri da vicino e cogliendone i particolari voi possiate conoscermi meglio»: riservato e di poche parole, il pittore Adriano Artoni ha commentato brevemente le sue opere esposte nella mostra che si è aperta sabato pomeriggio nello Spazio Rossari del museo Diotti. A disposizione del pubblico una ricca selezione di nature morte realizzate in una quindicina d’anni: la più datata è una composizione di stampo classico, dai toni ancora morbidi, l’unica su tela, mentre la più recente ruota attorno a una mezza mela quasi ammuffita e rappresenta una sfida per un artista che cerca sempre la perfezione nelle forme, nelle luci e nei colori. In apertura il sindaco Claudio Silla ha espresso la propria soddisfazione per questa personale di un autore che ha saputo affinare la tecnica con tanto lavoro e dedizione.
«La sua ricerca spasmodica del dettaglio è stupefacente» ha aggiunto il primo cittadino. Quindi anche l’assessore alla cultura Ettore Gialdi ha elogiato l’operato di Artoni, il cui realismo meticoloso può sembrare fuori dal tempo. Infine Valter Rosa, conservatore del museo Diotti e curatore della mostra, ha inquadrato la ricerca espressiva di un artista a tutto tondo nei cui lavori emerge tutta la storia della pittura: «Riesce ad oggettivare la soggettività e più dei temi mette al primo posto i modi riservando agli oggetti raffigurati un alone di sacralità». L’esposizione, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 25 «aprile.
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