L'ANALISI
25 Febbraio 2024 - 11:00
Il ministro Francesco Lollobrigida
CREMONA - Le proteste in Europa, le emergenze dell’agricoltura italiana. Poi ancora: un nuovo ‘Piano Marcora’, i progetti per il futuro, Cremona e le sue eccellenze, gli errori del passato da correggere e i progetti per il futuro. Il ministro del Masaf, Francesco Lollobrigida, racconta a La Provincia la sua ricetta a 360°.
Ministro, le proteste degli ultimi tempi sono espressione di un forte disagio che cela una preoccupazione per il futuro e la difficoltà a posizionarsi sul mercato data la redditività sempre più esigua delle aziende. Come intende intervenire a più livelli il suo ministero per dare una prospettiva e tornare a fare impresa?
«Per sostenere le imprese l’Italia ha adottato una strategia di lungo periodo che, ad interventi spot e orizzontali, sostituisce misure più lungimiranti, rivolte alle filiere più deboli e in grado di incidere maggiormente sull’innovazione del comparto. Abbiamo istituito il Fondo per le Emergenze in agricoltura, il Fondo Innovazione e il Fondo per la Sovranità Alimentare. Abbiamo lavorato per incrementare le risorse del Pnrr e ottenuto nuove risorse indirizzate ai contratti di filiera. Con l’intervento relativo al Parco Agrisolare, finanziamo impianti fotovoltaici sulle coperture dei fabbricati agricoli senza consumo di suolo. Non abbiamo toccato gli aiuti sul gasolio. Abbiamo rivisto in un’ottica di maggior equilibrio l’esenzione Irpef e sostenuto le imprese danneggiate dalle calamità atmosferiche e le filiere più deboli, incentivando i consumi alimentari e offrendo contributi finalizzati agli investimenti innovativi. Il nostro Governo è nato per modificare quello che è stato fatto in precedenza. L’agricoltura è al centro della nostra azione. Il nostro impegno adesso sarà ancora più forte in Europa».
Domani sarà a Bruxelles al Consiglio dei Ministri sui temi aperti a livello Europeo. Quali saranno le richieste italiane e che indirizzo avrà nei prossimi anni la politica che riguarda l’agricoltura nel Vecchio Continente?
«Domani al Consiglio Agrifish presenterò un documento, che ha come titolo ‘L’Agricoltura, la Pac e la sovranità alimentare europea. Riconnettere cibo e società’ e punta sul rafforzamento della dotazione di risorse della Politica agricola Ue perché l’attuale budget si è dimostrato non sufficiente a garantire il necessario equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale. Puntiamo sul sostegno e la tutela del reddito degli agricoltori, il rafforzamento della sovranità alimentare europea e la direttiva Ue contro le pratiche sleali. Nell’ottica del rafforzamento del reddito degli agricoltori è decisivo anche il tema degli accordi internazionali che vanno improntati a criteri di reciprocità per importare solo prodotti sottoposti agli stessi standard e alle stesse regole che i nostri agricoltori e pescatori sono obbligati a rispettare. Il documento è importante anche alla luce del Consiglio dei Capi di Stato e di Governo di marzo per il quale, Giorgia Meloni, ha chiesto e ottenuto che all’ordine del giorno ci sia anche una discussione sui temi dell’agricoltura. L’Italia ragiona da protagonista. Il settore agricolo e di produzione è il nostro biglietto da visita principale».
Lei è stato protagonista dell’inaugurazione delle Fiere Zootecniche internazionali di Cremona lo scorso dicembre e ha potuto toccare con mano le nostre eccellenze nel lattiero-caseario, suinicolo e nelle agroenergie, esempi di economia circolare della pianura padana, in particolare nella provincia di Cremona. Quanto il governo italiano ritiene fondamentale promuovere una strategia di sistema per affrontare il futuro della zootecnia? Quali azioni concrete il ministero sta adottando per favorire la collaborazione tra le diverse filiere e garantire la sostenibilità e la competitività a lungo termine di queste importanti attività agricole?
«La filiera zootecnica è nevralgica per la nostra economia, non solo per il comparto agricolo. È nostro dovere lavorare per difendere i nostri agricoltori e allevatori, che non sono nemici dell’ambiente ma sono i primi ambientalisti. Aver frenato in Europa chi voleva paragonare le emissioni animali a quelle industriali è stato un grande risultato. Un traguardo per il quale l'Italia ha svolto un ruolo di primo piano, così come è stata avanguardia per il divieto sui fake food e tanti Stati UE ci stanno seguendo. In molti, finalmente, hanno capito che la sostenibilità ambientale non si ottiene inseguendo ideologie ambientaliste, che non tengono conto di quelli che sono gli altri due pilastri su cui si regge l’agricoltura, ossia quello economico e quello sociale. Per garantire la sostenibilità e la competitività delle aziende il Ministero ha introdotto importanti stanziamenti, che ho già citato. Per il Governo Meloni l’agricoltore deve essere messo nelle condizioni di ottenere un reddito dignitoso e di produrre cibo salubre e di qualità, valorizzando il territorio, l’ambiente e la tutela della biodiversità».
Oggi sembra che l’agricoltura sia continuamente alle prese con un’emergenza, dalla Psa alla gestione acque, dagli ecoschemi agli eventi climatici estremi. Emergenze che limitano lo sviluppo e il raggiungimento di nuovi obiettivi ed uno sguardo più a lungo termine. A suo parere per superare tutti i problemi relativi a infrastrutture, logistica, legislazione sull’innovazione, accordi bilaterali e tematiche europee, e ritornare ad una pianificazione generale per il settore agricolo italiano nel medio e lungo periodo, ritiene, Ministro, che sia finalmente arrivato il momento di un Piano strategico per lo sviluppo della filiera agroindustriale italiana, volto a raggiungere la centralità del settore agroalimentare nei prossimi anni, un nuovo Piano Marcora? Nel caso, quali iniziative e strategie specifiche il governo intende adottare per supportare e implementare questo piano? «La centralità del settore è il nostro obiettivo. Per questo traguardo lavoriamo sin dal nostro insediamento. Lo facciamo e continueremo a farlo soprattutto in Europa, attraverso una visione strategica. Il piano Marcora è stato uno strumento di aiuto che ha istituito, tra le altre cose, nuovi finanziamenti. Proprio quello che stiamo facendo con strumenti come la Politica Agricola Comune, il Pnrr, il Fondo per l’Innovazione e quello per la Sovranità alimentare. Inoltre, abbiamo istituito con il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, il tavolo per il settore dell’Agroindustria. L’obiettivo è puntare su investimenti in innovazione e ricerca, per permettere all’intero settore di essere competitivo sui mercati rispetto alla concorrenza».
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