Mai processi o condanne per violenze o scritte sui muri

Questo è solo un minimo di ‘campionario’preso nei dintorni di casa mia: via Trecchi-edificio pubblico: «sbirri repressori sociali»; via Manna-edificio privato: «sabotare il TAV»; via Manna-edificio pubblico: «Amanti del libero pensar»; via Colletta-edificio pubblico: «sabotare è giusto»; via Plasio-edificio pubblico: «Il fuoco della rivolta arde nei nostri cuori»; via Oscasali-edificio privato: «No TAV...». L’attività ‘culturale’ cui si dedicano di notte, quelli che io ho sempre definito spazzatura politica di sinistra, rientra nel codice penale se non tramutassero queste preposizioni in atti materiali e allora a Cremona per limitarmi agli ultimi 7 anni di mia permanenza in questa città non si contano gli episodi di: aggressioni, minacce, intimidazioni, assalti a postazioni politiche, tentativi di attentati a banche, irruzioni in locali pubblici con offese e minacce, deturpamenti di edifici pubblici e privati, lancio i bombe carte, occupazioni di proprietà pubbliche e infine, manifestazioni non autorizzate. Ebbene, in questi anni a fronte di tutto questo ben di Dio, non ho mai avuto il piacere di leggere di un rinvio a giudizio, un processo, una condanna. Quando gli episodi anche eclatanti sono capitati in città, sono stati riportati dalla stampa locale senza mai menzionare i nomi degli eventuali fermati, il massimo che abbiamo letto e che «si trattava di figli di stimati professionisti». Viene spontaneo pensare allora che è questa dizione la copertura di questi delinquenti politici. Infine, come non stigmatizzare il comportamento della sinistra ufficiale, benpensante di Cremona che su questa scia di atti delinquenziali, raramente ha elevato flebili proteste. Penso che sia venuto il momento che qualche parlamentare del centro destra, con apposita interrogazione parlamentare, chieda conto di questa particolare situazione di Cremona.
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(Cremona)