Non so quanto possa essere interessante il fatto che nei paesi del cremasco si registrino dei disservizi postali da Far West, ma nel disperato tentativo di rendere pubblica la cosa, e nell’ancor più difficile sforzo di risolvere un torto subito, spero che qualcuno mi ascolti. Abito a Izano, che tutto sommato non dista poi tantissimo da Crema, per cui non un posto ai confini della civiltà. Tuttavia mi sto rendendo conto che per certi aspetti siamo irraggiungibili, o evidentemente qualcuno ha deciso che deve essere così. Giungo al fatto, anzi, ai fatti, poiché da altre persone mi è stato raccontato che si sta verificando la stessa cosa anche per loro. Ai primi di Ottobre ho stipulato due abbonamenti, relativamente a due periodici nazionali, quale regalo per mia sorella, che compiva gli anni. Fatti i debiti conti, immaginavo, le arriverà la prima copia intorno al 10 del mese, più o meno in occasione del giorno giusto. Poco sarebbe importato un lieve ritardo, del resto, come si sa, ci sono alcune superficiali dicerie riguardo alle Poste italiane… Vedo però che il tempo passa, e i numeri della prima rivista, un settimanale, non arrivano. Scrivo allora alla casa editrice, la quale continua ad assicurarmi che i numeri (tre numeri, indi tre settimane) erano stati spediti. Al mio continuo reclamare che però nulla è arrivato, costoro decidono benignamente che mi avrebbero prorogato l’abbonamento, ma mi suggeriscono di controllare meglio la cassetta della posta. Io, che non sono una volpe ma a volte faccio qualche semplice ragionamento, immagino che se la cassetta in questione è vuota, con ogni probabilità le riviste sono ferme altrove. Chiamo quindi la posta locale di Izano e una gentilissima ragazza, che con ogni probabilità è costretta a sorbirsi da tempo analoghe telefonate, mi risponde che purtroppo il mio non è un caso isolato, e mi da un numero a cui effettuare reclamo. Prendo nota di questo numero e chiamo, chiamo, chiamo, e invariabilmente, per mezzora, l’uni - co risultato è quello di sentire, dopo pochi squilli, occupato. Che devo fare, rassegnarmi al fatto che d’ora in avanti ben difficilmente potrò fare ricorso all’uso della Posta? Spero solo che questo sia valido anche in caso di contravvenzioni; per lo meno non le pagherò mai . Se siete arrivati a leggere la mail fino in fondo vi ringrazio, e spero di avere persino la fortuna che la mia pietosa lamentela arrivi alle orecchie di qualcuno che possa fare qualcosa. Fabio Riboli (Izano)
Purtroppo, come lei stesso precisa (e come noi documentiamo ormai da anni) la situazione descritta è molto diffusa. Noi non possiamo fare altro che continuare dare voce alle vostre lagnanze.