Domenica 10 lei ricordava nello spazio ‘Il Punto’, l’errore commesso sessant’anni fa di costruire una raffineria vicino alle canottieri e alle case, dettato dall’euforia economica del dopo guerra e dall’incapacità di prevedere danni che ne sarebbero derivati. Ora, nel momento di una crisi dove non si può vedere la fine, ritiene vi sia la capacità di collocare idoneamente nuovi posti di lavoro, nel probabile (spero mai) costruendo impianto della lavorazione della plastica in carburante, in via Eridano ex Bortolotti (ancora Tamoil), visto che tale area è più che mai a ridosso di civili abitazioni e all’interno del parco del Morbasco, con quale grado di inquinamento? Intende lasciare ai suoi successori di scrivere le stesse cose tra cinquant’anni? Sono certo che non è un suo pensiero. Se la raccolta differenziata ci è stata imposta per il recupero ecologico ed ambientale, perché non differenziare questi impianti innovativi in luoghi lontani da civici abitazioni? La tutela dell’ambiente e la salute delle persone è una cosa troppo seria e responsabile per tutti. Gianfranco Ferrari (ferrarigianfranco@gmail.com)
Egregio direttore, dal suo editoriale di domenica 10 novembre dal titolo ‘Differenziata e area Tamoil, uno strappo con il passato’, si legge a pagina 3: «Costruire una raffineria vicino alle società canottieri e alle case fu un errore dettato dall’euforia economica...». Mi permetta di far notare che nell’anno di costruzione della raffineria Italia (1954) le aree, oggi occupate dalle canottieri, erano invase dalle acque del fiume Po (numerose le lanche meta di pescatori). Solo la Società Bissolati era già presente, ma che è stata interessata da uno sviluppo (palazzetto e piscina olimpionica) in anni recenti ed in spazi prossimi al muro di cinta della raffineria. Lo stesso Cral Amoco venne costruito dalla compagnia petrolifera americana nel 1963, la canottieri Flora a metà degli anni ’70. Questo vale anche per le abitazioni che hanno trovato sviluppo in periodi post costruzione della raffineria, alcune delle quali anche in periodi recentissimi. Attilio Dossena (Cremona)
Premetto che ogni nuovo insediamento produttivo è da salutare con favore, soprattutto in tempi di crisi come questi. Prima di esprimere giudizi compiuti è bene avere chiare in mente tutte le informazioni. Mi sembra prematuro esprimere fin d’ora un giudizio sull’impianto ipotizzato all’ex deposito Bortolotti. Sarà nostra cura sottolineare sempre e comunque eventuali problemi ambientali e di salubrità qualora dovessero emergere.