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Solidale con il capotreno
Chi non paga scende

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17 Agosto 2013 - 10:38

Passeggeri d'estate sui treni

Sul treno senza biglietto

Spettabile direttore, purtroppo con gli articoli che crediamo sensazionali si possono favorire comportamenti non conformi, un capotreno che legge il vostro articolo sarà portato a soprassedere quando incontra situazioni del genere, creando danno ai soliti paganti (pendolari e viaggiatori onesti). Chi non paga il treno deve scendere e non solo. E’ troppo facile scendere por salire al prossimo passaggio, chi non paga il treno non ha senso civico, è portato a sporcare e a creare problemi. Ormai si ha paura a prendere il treno specialmente se donna sola, meno gente pagante prende il treno e più costeranno i treni sia come biglietto che come costi alla società (Regione). Se chi viaggia non ha soldi ed è un disabile, è un problema da assistenza sociale non da capotreno. Ci sono nazioni civili e moderne che non accettano persone nella propria nazione che non possono sostenersi economicamente, e non è un problema da capotreno. Basta con il pietismo, oggi domina l’arroganza e le persone normali devono soccombere. E che dire dell’interruzione di pubblico servizio? Alcuni lavoratori in sciopero che hanno fatto altrettanto sono stati denunciati noi li fotografiamo e li mettiamo sul giornale. Domande da giornalista che non hanno risposta nel vostro articolo: con quale introito economico vive il disabile? Da dove veniva? Cosa era andato a fare a Milano? Dove era diretto? Normalmente cosa fa? Ha precedenti? Purtroppo così non va. Ora è troppo tardi ma di nuovo solidarietà a tutti i capotreno che fanno scendere chi non paga il biglietto. P.G (Crema)

Ha suscitato l’attenzione di molti lettori la vicenda del disabile, con difficoltà di deambulazione, senza il biglietto la cui carrozzina è stata portata giù dal treno e conclusasi con l’uomo che si è seduto in mezzo ai binari per protesta. Premesso che nessuno dovrebbe salire su un mezzo pubblico senza pagare il costo della corsa e che in giro ci sono anche troppi ‘furbetti’, mi pare che lei eluda il problema con domande su questa persona che più che da giornalista mi sembrano da poliziotto e le cui risposte, in ogni caso, sono ininfluenti rispetto alla vicenda in sè. Noi abbiamo raccontato una storia assai inusuale — questo non potrà negarlo — così come è successa e senza colpevolizzare nessuno, tantomeno il capotreno. Il nostro lavoro è questo.
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