Buongiorno direttore, leggo sul suo quotidiano del 4.8.2013 dei premi che si sono concessi volentieri alcuni dirigenti del Comune di Cremona, senza chiedere l’autorizzazione a nessuno. Addirittura super premio bonus estivo al direttore generale. E’ una cosa vergognosa e piena di sospetti, soprattutto pensando che abbiamo tanta gente che non ha niente da mangiare dentro il piatto. Chiedono aiuto al Comune di Cremona, si sentono rispondere che non ci sono i soldi. Compensiamo, invece, anche con gratitudine, le nostre assistenti sociali di Cremona, che oltre a dover rispettare gli ordini dall’alto, devono subire offese, umiliazioni e minacce anche verso la propria famiglia e figli. Questo da parte di persone di nazionalità mista e di italiano. Termino e approfitto dell’occasione per dire che abbiamo troppe poltrone occupate per niente dall’alto delComune. Quello che mi turba di più è pensare con quale coraggio affrontano i grossi disagi giornalieri, deviando la gente nelle piccole associazioni di volontariato che mandano avanti la loro missione gratuitamente sostenuta solo di offerte da parte di cittadini generosi. S. Z. (Cremona)
Caro direttore, leggo sulla prima pagina del suo quotidiano del 4 agosto: «Premi: 95mila euro ai dirigenti comunali e 123mila a quelli provinciali», nella seconda: «Le famiglie tirano la cinghia, tagli in pane e visite mediche». Ma cosa sta succedendo? C’è gente (in continuo aumento) che non arriva a fine mese, molti che sopravvivono con le minime pensioni, altri che perdono il lavoro e quindi lo stipendio e la dignità, ecc. ecc. e qui si sta discutendo di premi con relative commissioni pagate (25mila euro) per decidere come tagliare «la torta». In 40 anni di lavoro una cosa del genere non l’ho mai sentita. Mi occupo da anni di volontariato in aiuto alle persone anziane in difficoltà e vi assicuro che i problemi e la disperazione aumentano di giorno in giorno. Mi piacerebbe tanto che questi dirigenti dimostrassero un minimo senso di responsabilità e sensibilità rinunciando a questi premi anche perché i loro stipendi non sono certo da fame. Pier Remo Barbisotti (Cremona)
Ricordo che ‘pagelline’ e premi sono previsti dal contratto e dunque perfettamente legittimi. Certo, come sottolineano anche i lettori, in periodo di tagli ai servizi al cittadino, fa impressione vedere ‘investire’ così somme che da sole avrebbero ampiamente coperto il costo delle rette agli asili nido comunali, prima previste e poi rientrate a furor di popolo.