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Il Caso

Sono uno dei 32 ex precari
Sfido chiunque sul concorso

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05 Giugno 2013 - 08:30

Egregio direttore, sono uno dei 32 ex precari stabilizzati dal Comune di Cremona grazie ad un percorso che, dopo anni di collaborazione, ha previsto un contratto a tempo determinato triennale e il successivo concorso pubblico. Confesso di aver letto con stupore, nella sua risposta alla nota dell’assessore Ceraso di qualche giorno fa, quel «non a caso» messo vicino agli ex precari vincitori dei concorsi di cui sopra. Non credo che lei volesse insinuare che le procedure concorsuali sono state solo un paravento per coprire un esito scontato. Vedo però che qualcuno dei suoi lettori non solo insinua, ma parla espressamente di concorsi-burla (vedi Spazio Aperto di sabato 1 giugno). Senza dilungarmi su altri particolari vorrei ricordare che, a riprova della regolarità dei concorsi, alcuni nostri colleghi, che avevano con noi condiviso gli anni di precariato e l’inizio del percorso di stabilizzazione, non hanno superato le prove di concorso e quindi non hanno potuto essere stabilizzati. Lavoro a tempo pieno dal 1978, ho vinto i miei primi tre concorsi (per posti a tempo indeterminato) nel Comune di Cremona nel lontano 1983. Per successive diverse scelte professionali ho rinunciato al ‘posto fisso’ per lavorare nel privato, nella cooperazione, nell’associazionismo e in altri enti pubblici, in Italia e all’estero, con contratti sempre diversi: da dipendente a partita Iva, da co.co.co. a collaborazione a progetto. Sentirmi dire oggi che avrei avuto bisogno di un concorso truccato per continuare a fare quello che faccio dal 1999, sinceramente non è piacevole. Non so come finirà questa vicenda ma, comunque finisca, non dovrebbe essere consentito a nessuno di mettere in discussione gratuitamente la serietà del concorso e l’onestà di chi lavora da molto tempo seriamente a vantaggio della collettività. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi lo invito a misurarsi con me, in qualsiasi momento, sulle materie delle quattro prove che ho superato nel concorso del 2010. Daniele Gigni (Cremona)

Con tutto il rispetto dovuto a una persona come lei che lavora, tutti i precari sono vittime di un sistema che, nel vostro caso, tardivamente è corso ai ripari per sanare situazioni di ingiustizia e sfruttamento. Quel che conta è il risultato: è legittimo che siate state regolarizzati.
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