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‘Senza lavoro e senza due figli’

Betty Faustinelli

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bfaustinelli@laprovinciadicremona.it

30 Marzo 2015 - 11:42

‘Senza lavoro e senza due figli’

Separata dal 2006. Senza lavoro dal 2009. Con cinque figli, due dei quali ora sono stati sistemati in una casa protetta di Brescia. Li vede ogni 15 giorni. «Fatico a trovarei soldidelviaggio perandare a trovarli. Non riesco a portare loro un regalino. I i bimbi se lo aspettano,ma nonse neparla. Che colpo al cuore, ogni volta. Vivocosì.Chiedo diecieuroaun conoscente, venti euro a un parente. Non posso certo andare su una strada per trovare il denaro». Delle cose che mettono in crisi un’esistenza, poche sono peggio dell’avere figli, del non poter mantenerli, del vederseli portare via da chi, per mandato istituzionale, deve provvedere ai minori in difficoltà.
Una vicenda che lascia senza parole, purtroppo paradigmatica di un progressivo degrado nelle condizioni di vita di tanti, troppi, cremonesi, quella di, G.D.V., una donna di cinquant’anni, a Cremona da 25 anni, che si trova a fare i conti con un quadro esistenziale a dir poco pesante. Alla ricerca di un aiuto, per uscire da una situazione drammatica, si è rivolta a La Provincia. «Imiei figlihanno 22,19,15, 10 e 9 anni. I più giovani sono stati portatidai sevizisociali nellacomunità protetta bresciana. Temo che possa capitare la stessa cosa per l’altro minorenne. Dopo aver lavorato come bidella a Cremona — spiega la donna — ho perso il posto, per la mancata frequenza di un corso di aggiornamento e per non aver potuto dare la disponibilità a lavorare in un ambito più ampio di territorio, perché ho difficoltà a muovermi, anche per via dei figli.
Il Comune di Cremona mi dava trecento euro al mese, un sussidio che adesso non ricevo più, dopo che due bimbi sono stati portati in comunità. Mi resta la casa, affidata dal Comune tramite il programma di protezione sociale, maè a San Savino, lontano dal centro,e questomi penalizza per trovare soluzioni lavorative, che cerco di continuo, perché ho sempre i figli da accudire. Non chiedo altro che un aiuto per poter raddrizzare la situazione. Un lavoro, un reddito, un sostegno per vivere con i miei figli. Ho presentato domande ovunque. Finora, però, nulla. Questa non è vita». Un appello chelascia il segno. Parole che il cuore solidale di Cremona saprà ascoltare. Questo si augurano la cinquantenne e i suoi cinque figli.
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