L'ANALISI
28 Gennaio 2015 - 11:13
Ho appena finito di leggere la lettera di uno pseudo pacifista che si dice deluso di come si sia evoluta la «manifestazione» di sabato, lettera infarcita di contrizione, ora che si teme che anche il Dordoni finalmente chiuda i battenti.
Ciò che non era stato previsto, dato che è ormai chiaro che tutto era stato preordinato per farla pagare agli odiati fascisti dopo una volgare rissa da stadio, era la reazione durissima di tutta Cremona che non ne può più di violenti, di destra o sinistra che siano, di gentaglia che usa le mani invece del cervello con la presunzione di servirsi della paura per poter manovrare meglio, dei pacifisti e degli assurdi nostalgici, degli accattoni prepotenti, dei ladri che agiscono indisturbati, dei parchi occupati da fannulloni ubriachi. Chi c’era sabato, ha visto i violenti che si cambiavano e si mettevano in assetto di guerra davanti a coloro che hanno guidato il corteo fino al momento concordato per l’inizio degli scontri, quando si sono volatilizzati i politici, i parenti del ferito e tutti quelli che volevano farla franca sgattaiolando verso le loro case sicure. Se l’amministrazione non è in grado di ridare un volto decente alla città, lasci l’onere e l’onore a chi ne sia più degno.
Augusta Di Balsamo
(Cremona)
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