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Docufilm "Lupo Uno" Bruno Boz e Ivan Mazzon

Rassegna “Camminare su un filo di seta" promossa dal Politecnico

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21 Febbraio 2024 - 12:19

Docufilm "Lupo Uno" Bruno Boz e Ivan Mazzon

Nuovo appuntamento con la rassegna “CAMMINARE SU UN FILO DI SETA Rigenerazione dell'ecosistema, crisi climatica, sostenibilità e consumo critico. Esperienze e prospettive", promossa dal Polo di Cremona del Politecnico di Milano

La programmazione per la prima parte dell’anno va dal 22 gennaio al 13 maggio, il calendario a questo link

 

Lunedì 4 marzo alle ore 20.45, verrà proiettato al Teatro Cinema Filo di Cremona il docufilm "Lupo Uno" con la presenza dei registi feltrini Bruno Boz e Ivan Mazzon, premiato al Trento film Festival per il miglior documentario. Il film documenta uno dei più innovativi e pionieristici progetti di monitoraggio e gestione del lupo.

 

Due documentaristi seguono per oltre un anno i ricercatori dell’Università di Sassari incaricati dalla Regione Veneto di monitorare e favorire la gestione “proattiva” di una famiglia di lupi attraverso l’impiego di tecniche sperimentali mai utilizzate nel contesto alpino. Il film documenta, senza fare sconti, uno dei più innovativi e pionieristici progetti di monitoraggio e gestione del lupo. Sullo sfondo, l’autenticità dei rapporti fra le persone coinvolte e le atmosfere mai scontate del Grappa.

Il lavoro di Bruno Boz e Ivan Mazzon, premiato al Trento Film Festival 2023 come miglior documentario di attualità, racconta soluzioni innovative per la mitigazione del conflitto con l’uomo, in particolare attraverso l’uso proattivo di radiocollari, nei territori di Vicenza, Belluno e Treviso. “Non tratta dell’ecologia del lupo ma di una sperimentazione tuttora in corso”.

Prima di venir sterminato dall’uomo tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento, il lupo è sempre stato presente in Italia settentrionale, in quanto specie autoctona dell’arco alpino. La ricolonizzazione delle Alpi da parte dell’animale ha avuto inizio a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, in Piemonte, mentre nel 2012 è stato osservato il primo branco in Lessinia (territorio a cavallo tra il Veneto e la Provincia di Trento), nato dall’unione tra una lupa italiana e un maschio proveniente dalle Alpi Dinariche, in Slovenia.

Un’assenza così prolungata del predatore dal territorio del Veneto ha favorito lo sviluppo di forme di allevamento difficilmente conciliabili con la sua presenza: una situazione che ha generato astio e confusione tra gli abitanti del territorio, che spesso non sanno se essere contenti oppure intimoriti dal ritorno dell’animale. Con lo scopo di favorire una migliore convivenza tra i lupi e le comunità montane, i fotografi naturalisti e video-maker bellunesi Bruno Boz e Ivan Mazzon hanno realizzato un documentario dedicato a un progetto di ricerca dal titolo "Lupo uno. Gestione proattiva del lupo in Veneto".

’Lupo uno’è la denominazione del laccio attraverso il quale è stato catturato l’animale protagonista del documentario -racconta ad Altreconomia Ivan Mazzon, uno dei due registi-. La cattura era finalizzata all’applicazione di un radiocollare Gps, che consentirà di raccogliere dati molto importanti sui suoi spostamenti, ora in fase di analisi da parte dei ricercatori di Sassari”.

“Abbiamo avuto la fortuna di riprendere passo dopo passo la squadra di ricerca: sia durante le azioni più tecniche durante l’applicazione del radiocollare ai lupi, sia nelle relazioni quotidiane della fauna selvatica con i pastori. Attenzione però - avvisa il regista – questo non è un documentario sull’ecologia del lupo, ma un lavoro di ripresa su una sperimentazione tuttora in corso.”.

Il documentario mette in evidenza come combinare varie soluzioni di monitoraggio a diversi sistemi d’allerta (dal radiocollare ai dissuasori acustici che scattano appena il predatore si avvicina al gregge) può essere di grande aiuto per impedire la predazione dei capi allevati. Inoltre, questo approccio punta anche a innescare una riflessione differente tra coloro che vedono nel ritorno del lupo un problema.

Un documentario quindi per informare, ma anche per offrire spunti di prevenzione e indicare buone pratiche che possono essere esportati in altri territori. Il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, ad esempio, ha da poco siglato un accordo con l’Università degli Studi di Sassari per monitorare la presenza del lupo all’interno dei suoi confini e lo stesso hanno fatto due importanti aree protette della Toscana.

 

I REGISTI

IVAN MAZZON
Fotografo naturalista e membro dell’Associazione Faunisti Veneti. Si occupa di indagini sulla fauna e le accompagna con l’attività fotografica.

BRUNO BOZ
Biologo ambientale professionista e fotografo naturalista. Autore di innumerevoli mostre fotografiche e proiezioni, premiato in alcuni concorsi internazionali.


Per maggiori informazioni e prenotazioni:

sito www.polo-cremona.polimi.it; mail eventi-cremona@polimi.it

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