Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

Dal 15 dicembre 2016 al al 13 gennaio 2017

«CREMONESI. Ritratti di Arturo Capitano 1953-1959»

Email:

emanzini@laprovinciacr.it

14 Dicembre 2016 - 15:09

La mostra «CREMONESI. Ritratti di Arturo Capitano 1953-1959», nasce all’interno di un progetto di digitalizzazione dell’archivio del fotografo intrapreso dal Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia.
L’attività di Arturo Capitano offre uno spaccato privilegiato della vita, delle persone, dei riti, della cultura a Cremona e in provincia per oltre mezzo secolo. La valorizzazione dell’archivio, vero e proprio patrimonio culturale, è l’obiettivo ultimo del percorso di catalogazione, digitalizzazione e studio di questi materiali, in vista di una restituzione al territorio che li ha prodotti e dell’appropriazione culturale da parte della comunità cremonese.

La mostra
Chi sono i personaggi della bassa padana che l’occhio del siciliano Arturo Capitano immortala nel corso degli anni Cinquanta? Il percorso proposto in questa esposizione – nella quale è radunata una parte esigua delle migliaia di scatti conservati nell’archivio – offre una prima, parziale risposta, ripercorrendo i primi anni della sua attività. L’obiettivo del fotografo immortala i “cremonesi” dal lungo dopoguerra alle soglie del miracolo economico, fissando le tracce di una trasformazione epocale. Impassibile, almeno in apparenza, Capitano registra i segni della povertà: i muri scrostati delle case, le tappezzerie invecchiate, gli spazi vuoti degli alloggi popolari. Su questi sfondi, tuttavia, il fotografo intuisce i segni di un mondo che si mette in moto, che tenta il salto, come documenta l’immagine del giovane atleta in una inusuale e moderna prospettiva dal basso. I mezzi di trasporto (l’automobile, che ricorda le periferie americane di Robert Frank, o la Vespa) rendono materialmente possibile l’osmosi e il passaggio dalla campagna – fissata nella dimensione atemporale delle cascine, in cui si compie naturalmente l’avvicendamento delle stagioni della vita – alla piccola città di provincia, con i suoi rituali, le cerimonie, i
divertimenti. Ma non c’è dubbio che l’attenzione del fotografo sia per i protagonisti del cambiamento: gli uomini e le donne che vivono su di sé lo strappo del tempo nuovo, risultandone quasi inavvertitamente trasformati. Le ragazze, soprattutto: tentate dai miti della modernità, ammiccanti allo star system di cui interpretano i modelli con una impacciata curiosità, marcano la differenza rispetto alle città dove le mode sono acriticamente diffuse. Con la leggerezza di un pittore, Capitano riesce a catturare l’istante in cui i diversi soggetti si posizionano davanti al tempo del progresso, intuendone i pensieri: ragazze sognanti e famiglie felici, bambini innocenti dallo sguardo rivolto all’insù. È l’intuizione di un giovane curioso, dalla
vita dinamica e dallo sguardo sapiente: l’inizio di un’avventura fotografica precisa e sicura, destinata a fermare, davanti all’obiettivo, tutta la città. 

Chi era Arturo Capitano. nasce nel 1925 a S. Stefano Quisquina (Agrigento). Nel 1938 la famiglia si trasferisce dalla Sicilia a Bubano (Bologna) per motivi di lavoro. Qui, giovanissimo, inizia a realizzare fotografie amatoriali e viene ingaggiato dal parroco per immortalare i partecipanti alle processioni del paese. Giunto a Cremona alla fine della guerra, insieme agli alleati, lavora dapprima come autista di ambulanza, spostandosi gradualmente verso la fotografia. Inizialmente si limita a servizi di cronaca e, per crearsi una clientela, frequenta i giardini di Piazza Roma riprendendo bambini, madri e famiglie con la sua Ferrania Condor. Dal 1950 al 1954 condivide con il fotografo Angelo Faliva uno studio in via Boldori, quindi si sposta in via Palestro per poi aprire uno studio, dal 5 luglio 1957, nello spazio in Corso Garibaldi, dove rimane fino al termine dell’attività.
Amante dell’avventura e dello sport, ha una spiccata propensione per la tecnica che riversa anche nell’attività professionale, adattando le macchine fotografiche e sperimentando continuamente nuove soluzioni. Sposato due volte (con Miralda Rossi e
quindi con Luisa Ghinaglia, sua collaboratrice in studio), ha due figli, Alessandro e Claudio.
Nel corso degli anni Cinquanta diviene uno dei maggiori fotografi cremonesi, attivo tanto nei ritratti in studio quanto nei servizi per cerimonie, eventi sportivi, feste pubbliche e per l’industria. Il suo stile si caratterizza per la ricerca di dinamismo, la precisione della composizione e, al tempo stesso, per l’uso morbido della luce, soprattutto nel ritratto, che conferisce ai soggetti una profondità quasi metafisica. Colpito da malattia negli ultimi anni, si spegne a Cremona nel 2014.

Contatti: email: ufficiostampa.musicologia@unipv.it -  Tel.: 0372 25575327 3805595 
Facebook: www.facebook.com/MusicologiaBeniCulturali
Orari della mostra: lunedì-giovedì: 8,30-17,00 -  venerdì: 8,30-13,00

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400

Prossimi Eventi

Mediagallery

Prossimi EventiScopri tutti gli eventi