L'ANALISI
22 Agosto 2016 - 11:20
IL CASO
Una sconfitta i cancelli ai giardini di piazza Roma
Egregio direttore,
come non comprendere l’extrema ratio del presidente del Quartiere Centro Paolo Marcenaro quando, di fronte all’inconcludenza delle azioni poste in atto, auspica la blindatura dei giardini di Piazza Roma dalle ore 20. Sulla stessa lunghezza d’onda, mi viene in mente una lettera al giornale di un cittadino che suggeriva la delimitazione con rete metallica del parcheggio antistante l’ospedale Maggiore. Sono sfoghi legittimi, derivanti dall’insofferenza per l’usurpazione da parte di persone moleste, talvolta di incivili se non di delinquenti, degli spazi vitali cittadini. A parte le spese alle quali sarebbe chiamata l’amministrazione comunale per realizzare le suddette recinzioni, tale manovra assumerebbe la forma di una sconfitta per la nostra città e per noi cittadini, oltretutto limitando la libera fruibilità dei nostri ambienti. Questo problema di ordine pubblico non riguarda solo il quartiere Centro o il quartiere Giuseppina oppure il quartiere Po (per il parco Sartori), ma riguarda tutti i cittadini che si trovano a transitare o a sostare nelle zone in questione. È per questo che mi sento in dovere di dire la mia in proposito, sottolineando che sono le blande pene previste o la non attuazione delle medesime il motivo del perdurare di certi atti contrari al sano vivere collettivo. Chissà se la tracotanza di certi soggetti presi sul fatto sarebbe la stessa se, piuttosto che la prospettiva di una pena magari sospesa con la condizionale, vi fosse la certezza di qualche mesetto di lavori socialmente utili, da scontarsi senza se e senza ma!
Luciano Losi
(Presidente del Comitato di quartiere 15)
Condivido lo spirito della sua lettera e anche le conclusioni. La proposta di Marcenaro di chiudere i giardini pubblici di piazza Roma con una cancellata è dettata dallo sconforto nel vedere una situazione senza rimedio (apparente) ma non è attuabile, a mio avviso, per tante ragioni. E quella economica credo addirittura sia la meno importante. Chiudere i giardini con una cancellata sarebbe una sconfitta: ha ragione lei! Ragionando così poi, dopo piazza Roma, dovremo chiudere con una cancellata parco Sartori, il giardinetto di piazza Lodi e via di questo passo... Non è questa la strada. Più controlli e maggiore severità per chi non rispetta le regole: queste le prime cose da fare.
LA POLEMICA
Nuova sede dei vigili di Soresina, tre gradini in barba ai disabili
Egregio direttore,
tra non molto a Soresina si inaugurerà la nuova location della polizia municipale che, sicuramente, troverà una migliore collocazione in locali più ampi, luminosi e meglio attrezzati. Ancora una volta, però, pare che i tecnici si siano dimenticati delle barriere architettoniche. Tre gradini, infatti, sbarrano l’accesso ai disabili che vorranno recarsi a parlare con i vigili. Sicuri che non si potesse fare di meglio? Visto che l’accesso è stato costruito ex novo, sicuri di avere pensato e tenuto in considerazione le persone che hanno problemi di deambulazione? I disabili sono stufi di poter (forse) entrare ‘dal retro’: vorrebbero accedere ‘dall’ingresso principale’ come tutti gli altri.
Flavio Zanenga
(Soresina)
Accoglienza, oltre a bacchettare spero che il prete dia l’esempio
Signor direttore,
nei secoli passati i Papi intimavano alla povera e misera gente di praticare il digiuno in Quaresima, mentre chiusi nei loro palazzi si rimpinzavano di piccioni e porchette.
Per fortuna che i tempi sono cambiati.
E sono convinta che chi ha bacchettato i propri concittadini per l’inesistente accoglienza riservata agli immigrati, abbia egli stesso, volontariamente, accolto nella propria casa parrocchiale un paio di ‘disperati’. Condividendo con loro, la propria stanza, il proprio bagno e la propria tavola.
E penso positivamente a questa persona che svolge attività pastorale in un paese famoso per la sua latteria, che la infonda soprattutto in luoghi dove c’è un disagio sociale, ad esempio nei cortili abitati da famiglie rom.
Perché questa è l’idea che mi sono fatta sul messaggio di Gesù Cristo. E se mi sono sbagliata... Beh! c’è sempre don Abbondio a riportarmi coi piedi per terra.
Cristina Roncaglio
Illuminazione pubblica
Da Cariplo un’opportunità
Egregio direttore,
in merito alle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle sulle consulenze,
l’Amministrazione comunale ribadisce che sta agendo nel rispetto delle regole e della legittimità delle procedure. In particolare, per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, l’Amministrazione precisa ancora una volta che le risorse ottenute attraverso Fondazione Cariplo sono e restano un’opportunità per la città in quanto offrono la possibilità di avviare, in tale ambito, un percorso virtuoso a costo zero per le casse comunali, oltre a permettere di avvalersi del significativo apporto di conoscenze ed esperienze da parte di professionalità qualificate. Nelle due risposte scritte del 25 maggio e del 24 giugno scorso date ad altrettante interrogazioni del M5S sullo stesso argomento, l’Amministrazione comunale ha fornito ampie spiegazioni, sono stati illustrati tutti i vari aspetti, entrando nel merito dell’efficientamento energetico, della riduzione dei consumi, della riqualificazione dell’illuminazione pubblica e del sistema di semaforizzazione cittadina, nonché della necessità di disporre di competenze significative in questo campo. Si tratta pertanto di un capitolo che è già stato sviscerato a fondo. Ora appare più utile fare un passo avanti, così da permettere di affrontare l’importante sfida che riguarda la gara della più importante opera pubblica che verrà fatta in città per i prossimi anni.
Ufficio Stampa del Comune di Cremona
Cani, i veterinari propongono sempre la microchippatura
Signor direttore,
in riferimento all’articolo comparso su ‘La Provincia’ del 17 agosto ‘Cani abbandonati: record’ devo ribadire che sono riportate affermazioni infondate. La frase che addebita la responsabilità della mancata microchippatura dei cani ai veterinari è falsa e lede la dignità dei medici veterinari.
L’abbandono di un animale, oltre ad essere un’azione umanamente inaccettabile, è un reato penale punito dalla legge. La lotta al randagismo prevede campagne di sterilizzazione e di microchippatura, alle quali tutti i veterinari della provincia di Cremona hanno sempre partecipato, per non parlare dei numerosi corsi di formazione per proprietari consapevoli (il patentino) che l’Ordine di Cremona, in collaborazione con comune e ASL, propone ormai da anni a Cremona (il prossimo corso partirà il 25 settembre).
La microchippatura, applicazione di un microchip e inserimento del dato nel registro anagrafico regionale, è obbligatorio per tutti i cani ed è compito del proprietario provvedere. L’operazione viene eseguita dai medici veterinari liberi professionisti accreditati o dai veterinari ufficiali ASL.
Tutti i veterinari che visitano un cane, propongono caldamente l’applicazione del chip, ma non hanno alcuna possibilità legale per obbligare il proprietario a procedere. Quello che può fare il libero professionista (e che moltissimi veterinari fanno) è rifiutarsi di eseguire cure su un animale non microchippato, ledendo pesantemente i propri interessi a favore di una legge che presenta ancora lacune.
Occorre considerare anche che esiste un numero elevato di cani di proprietà che non hanno proprio mai visto un veterinario (cani di cascina, per esempio) e che pertanto sfuggono a questi controlli.
Sicuramente il numero dei cani non iscritti in anagrafe nella Provincia di Cremona è ancora troppo elevato. Sarebbero auspicabili maggiori controlli da parte delle autorità competenti che, con sanzioni conseguenti alla mancata microchippatura, possano scoraggiare i proprietari che non assolvono agli obblighi di legge.
Emilio Olzi
(Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Cremona)
Cani e razze aggressive. E i proprietari che ruolo hanno?
Signor direttore,
mi collego ai fatti della cronaca recente per fare una considerazione sulle razze dei cani considerate a rischio aggressione. Posto che non tutti i cani di questa categoria sono di fatto pericolosi, ce ne sono però alcuni dall’indole e il comportamento aggressivi e ahimè sono quelli che spesso si azzuffano negli sgambatoi cittadini, liberi nei campi o addirittura al guinzaglio nelle passeggiate in centro, com’è successo a me. Da esperienza personale, miracolosamente risolta con qualche graffio ai danni della mia cagnolina, ho saputo che solo se l’aggressione si conclude con un importante danno fisico è possibile segnalare la presenza di un cane non tenuto nel giusto modo. La condotta di tutti i proprietari di cani è regolamentata semplicemente dal loro buon senso, che forse non basta. Mi domando se non sia utile che le persone che desiderano acquistare un pit bull o un bull terrier o simili in allevamento, superino un severo test di idoneità, in modo che sappiano di avere con se degli animali dalla stazza e il carattere forti, per cui occorre un’attenzione particolare. Ma soprattutto che si possa segnalare al comune anche gli episodi aggressivi in cui si è fortunatamente evitato il peggio, così che i proprietari non si sentano liberi di permettere che accada di nuovo a qualche altro malcapitato.
Claudia Mantovani
(Cremona)
Casanova del Morbasco aspetta dal Comune tante risposte
Caro direttore,
sono una abitante di Casanova del Morbasco (frazione di Sesto ed Uniti) ormai stanca dei ‘giochetti del comune’ a cui rivolgo alcune domande.
Come mai mesi fa sono iniziati i lavori per il marciapiede e parcheggi (promessi a gran voce prima delle elezioni) in Via Picenengo e mai continuati?
Come mai sono iniziati i lavori per il gran pubblicizzato parchetto nuovo e non ancora finiti?
Come mai sono state costruite case da anni e sono senza strada?
Come mai qualcuno non sa neanche dove mettere i propri rifiuti perché il Comune non sa dare risposte?
Come mai a Casanova continuano a crescere nuove abitazioni senza alcun servizio per gli abitanti che pagano al proprio Comune le tasse?
Forse è arrivato il momento di avere delle risposte.
Lettera firmata
(Casanova del Morbasco)
Scuola calcio stop/1. Mi auguro che la Cremonese ci ripensi
Egregio direttore,
ma che bravo il presidente Rampulla. Che tempismo nella sua decisione agostana. (...) Appena tornato nella città che gli ha dato tanto, Rampulla ha decretato: via la scuola calcio dal ‘Centro Sportivo Giovanni Arvedi’, dopo che tutta Italia ha iniziato a guardare a Cremona per quel gioiello, punto di riferimento additato (e invidiato) un po’ ovunque perché ripropone il modello tedesco, che ha permesso alla Germania, in dieci anni, di tornare ai vertici del calcio mondiale. E cosa importa se il giorno del debutto del ‘Centro Sportivo Giovanni Arvedi’ c’era l’allora Ct della Nazionale, Cesare Prandelli, che si è emozionato per il progetto.
Tifo la Cremo da una vita e temo che questa decisione, da qualche parte, suoni male. Spero che qualcuno si ricordi che era simpatica, la Cremo, quando Rampulla parava. Spero che si faccia un passo indietro.
Umberto Buendi
(Cremona)
Scuola calcio stop/2. Increduli! Cancellato un progetto d’élite
Caro direttore,
in ferie, leggiamo increduli della chiusura della scuola calcio della Cremonese, riconosciuta l’anno scorso scuola calcio d’élite, e che nell’estate ha ospitato con il City Camp centinaia di bambini.
Vorrei che il signor Rampulla venisse lui a spiegare ai miei nipoti perché l’anno prossimo non possono più continuare a giocare con i loro allenatori e i loro compagni e a coltivare i loro sogni. La Scuola Calcio è una seconda famiglia per molti bambini cremonesi, un luogo dove stanno imparando l’autonomia, il rispetto delle regole, il rigore della tecnica con allenatori d’eccezione. Questa decisione è il prodotto di una disattenzione disarmante, della perdita dell’autentico senso del gioco del calcio e rischia di rompere il legame tra la squadra e il territorio.
Marco Arcari
(Cremona)
La Cremonese ha sempre avuto massima attenzione al settore giovanile e più in generale alla scuola calcio. Proprio per questo credo che la decisione non sia definitiva, anzi! La società sta valutando nuove formule per poter offrire condizioni più vantaggiose alle famiglie e proseguire l’attività anche con i più piccoli.
Processione dell’Assunta
Un grazie a chi ha collaborato
Caro direttore,
anche quest’anno, terminata con partecipazione record di folla la 39ª edizione della processione dell’Assunta, sento il doveroso e gratificante obbligo di ringraziare tramite il giornale tutti gli amici che volontariamente hanno collaborato alla migliore riuscita della manifestazione. Un particolare ringraziamento va rivolto, come sempre, con cuore sincero a tutte le persone che sfidando il caldo ferragostano con ardore e partecipazione interiore sono intervenute, ai portantini, alle autorità civili e religiose, alle varie associazioni sportive e di volontariato, ai rappresentanti di enti, agli organi di polizia, ai media, ai miei confratelli sacerdoti celebranti, non ultimo a monsignor Alberto Franzini, parroco della Cattedrale, ospitante l’effige della Madonna, che hanno partecipato alla manifestazione. Permettimi, infine un «peccato di campanilismo» rivolgendo un mio particolare grazie al gruppo di Protezione civile ‘Lo Stagno’ di Stagno Lombardo che con abnegazione e competenza ha operato da settimane per l’organizzazione dell’evento, oltre che ai miei parrocchiani che in tutti questi anni mi sono stati vicini.
don Aldo Grechi
(parroco di Brancere)
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