L'ANALISI
17 Aprile 2025 - 10:47
CREMA - Pasquale Blotta, dal 1999 primario del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Maggiore di Crema, affronta il tema della tonsillite. Laurea in medicina conseguita all’università di Ferrara nel 1982 e specializzazione ottenuta tre anni più tardi, ha svolto attività chirurgica, didattica e di ricerca nelle cliniche otorinolaringoiatriche delle città di Sassari e Ferrara.
La tonsillite è un’infezione piuttosto frequente soprattutto tra i bambini. Quali ne sono le cause e come viene diagnosticata?
«Sì, si tratta di un’infezione frequentissima tra i bambini fino ai dieci anni. Ma dobbiamo tenere presente che, anche fra gli adulti, in particolare tra i trenta e i quarant’anni, vi è un picco di incidenza che coincide col periodo invernale».
Quale la differenza tra tonsillite virale e batterica e come vengono trattate?
«Le tonsilliti, nel 70% dei casi, sono di tipo virale e vanno trattate con antipiretici e antinfiammatori. Mentre, per quanto riguarda la tonsillite batterica, va usato l’antibiotico. Per la diagnosi, in realtà, non c’è molta differenza tra l’una e l’altra. Ma quando facciamo la visita delle tonsille, notiamo dei segni che ci possono indurre a capire se siamo di fronte a una tonsillite batterica, oppure virale. E ciò è molto importante, perché vuol dire prescrivere una terapia antibiotica, oppure no. Normalmente le tonsille, quando si tratta di origine batterica, sono rosse con placche. A volte, però, questo esame obiettivo non è dirimete e per questo motivo c’è la regola, empirica, di mantenere per tre giorni il paziente senza terapia antibiotica, per poi prevederla se non sia migliorato il quadro. Ovviamente, quando le tonsille sono malate e quindi il bambino, o l’adulto, ha un numero di tonsilliti elevato, si possono togliere. Ci sono delle linee guida linee italiane, che indicano come il numero di tonsilliti l’anno debba essere di cinque o sei, per arrivare alla tonsillectomia. Ma altre cause possono essere tonsille così grandi, che ostruiscano le vie respiratorie. Ossia quando il bambino, o l’adulto, fatichi a deglutire e a respirare».
Nello specifico, l’intervento di tonsillectomia in cosa consiste? E quanto dura la convalescenza?
«La tonsillectomia si esegue in anestesia generale. Quindi il bambino, oppure l’adulto, viene addormentato e intubato. E poi vengono tolte le tonsille. Nel tempo, sono state eseguite tonsillectomie col laser a caldo; però le linee guida dicono che, attualmente, la tecnica migliore è quella a freddo. Quindi tecniche che possono essere considerate obsolete sono, ancora oggi, le più indicate per questo tipo di intervento chirurgico. La convalescenza è di venti giorni, in cui il paziente deve mangiare cibi morbidi, perché in agguato vi è sempre l’emorragia, che può essere anche tardiva. Tra le possibili complicazioni della tonsillectomia vi è infatti l’emorragia precoce e in questo caso non è pericolosa, perché il paziente si trova già in un ospedale. Mentre è ben più pericolosa, quando avviene a distanza di tempo: cade la crosta all’interno del cavo orale e quindi può avvenire il sanguinamento, fino a quindi giorni. Quindi è molto importante mangiare cibi morbidi e freddi per una ventina di giorni».
Si può parlare di prevenzione per quanto riguarda la tonsillite e qual è, eventualmente, il ruolo dei vaccini?
«La prevenzione è di tipo specifico: soprattutto il lavaggio delle mani. Perché ci contagiamo col paziente malato e quindi il lavaggio delle mani viene considerato il gold standard per proteggersi. Chiaramente, anche una vita non a contatto con chi sia malato protegge, evitando i luoghi affollati. Ma ad esempio, i bambini che vanno all’asilo si contagiano l’uno con l’altro, quindi diventa difficile in questo caso. Si potrebbe mettere la mascherina. Nel periodo del Covid, effettivamente, le patologie delle vie aeree superiori sono drasticamente diminuite. Non c’è una vaccinazione specifica. Si possono usare degli immunostimolatori: si assume una capsula o uno sciroppo, con cui vengono stimolate le immunoglobuline di superficie, che sono quelle salivari: bloccano questa infezione. Però un vaccino specifico non c’è. Perché si tratta di batteri, quindi non danno un’immunità permanente».
Mediagallery
Prossimi EventiScopri tutti gli eventi
Tipologia
Data di inizio 26 settembre 2025 - 17:00
Il benessere psicologico dei pazienti oncologici e dei loro familiari
Tipologia
Data di inizio 26 settembre 2025 - 18:00
Tipologia
Data di inizio 26 settembre 2025 - 18:30
Tipologia
Data di inizio 26 settembre 2025 - 18:30
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris