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Trattoria La Lucciola

Varietà di proposte di alto livello gastronomico

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

08 Luglio 2014 - 13:28

Trattoria La Lucciola
L’estate è tempo di evasione e anche di ricerca di ristoranti che nel resto dell’anno non si ha tempo di scoprire. Ma non c’è bisogno di andare troppo lontano per trovarne uno che è da sempre una garanzia di bontà: è la Lucciola, caratteristico locale a due passi dal fiume Po, di fronte alla Canottieri Baldesio. Qui si gustano ricette della tradizione cremonese. E ci si può deliziare con il pesce. La cucina della famiglia Nicolini-Galasio non teme confronti a Cremona. Artefice del successo della Lucciola è Roberto Nicolini, figlio d’arte, che cura la sala insieme con Massimo e Marcello. In cucina l’ultima parola spetta alla mamma. La Lucciola ha una lunga storia: papà Antonio era approdato qui con la famiglia nel 1995, dopo un susseguirsi frenetico di acquisizioni e cessioni di locali, tutti portati al successo grazie alla capacità del patron. Il mitico Antonio è scomparso nel settembre 2013: la sua immagine sorridente è sempre accanto al banco di mescita e tutti lo ricordano con affetto, per la sua ironia e la sua disponibilità, La Lucciola si è caratterizzata a lungo per la doppia natura di bar-osteria e ristorante. L’aperitivo (bianco con stuzzichini) e il dopo-cena sono comunque sempre un’abitudine per frotte di cremonesi d’ogni età, anche se di recente Roberto ha privilegiato la ristorazione. Il menu, descritto a voce, con precisione e indiscussa professionalità dal titolare e dai suoi collaboratori, è in grado di accontentare ogni palato. Il trittico di insalate tiepide di mare è un antipasto a cui non si rinun- cia, ma c’è anche quello ‘misto di terra’, cioè salumi della tradizione locale. Si può provare la nizzarda con tartare di tonno o alici di Cetara con crostini. I primi, dalle paste fatte in casa ai superbi risotti, sono irrinunciabili, ma le porzioni generose vi costringeranno a scegliere: degni di nota i risotti, da quello alla marinara a quello con punte di asparagi oppure alla campagnola. Chi ama qualcosa di inedito, deve optare per le fettuccine al granchio, le trofie al pesto oppure i tortelli di radicchio a Castelmagno. Secondi, con un piatto obbligatorio:, il fritto misto che vi viene servito in un cestino particolare. Straordinario nella sua semplicità, il fritto misto, fragrante e abbondante, da accompagnare con una fresca insalatina. Restando in tema, ci sono scamponi e gamberoni al forno, ricciola alla griglia, castagnola con capperi e limone, storione in bellavista ed orata al forno. Se non siete sazi e preferite la carne, non c’è che l’imbarazzo della scelta: tagliata di chianina, battuta di fassona, fesa di vitello olio e limone, vitello tonnato. Sinfonia per il palato sono le gigantesche e leggendarie cotolette alla milanese. I dolci sono una prerogativa del locale, dai gelati fatti in casa (speciale quello al pistacchio di Bronte), alle mousse al cioccolato, alle bavaresi, alle crostate, alla pasticceria secca, al semifreddo al torrone. D’estate è un piacere indugiare nella sala climatizzata o all’esterno, mentre le pale muovono dolcemente l’aria calda. Un’ottantina di etichette accompagnano egregiamente ogni piatto, ma ci sono anche i bianchi della casa, quelli che molti vengono a sorseggiare all’ora di pranzo. I coperti sono un centinaio.
Vittoriano Zanolli
(Provato il 24 giugno 2014)
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