L'ANALISI
30 Giugno 2014 - 16:00
Accade qualcosa di inaspettato durante il concerto del celebre pianista Marek, alla Filarmonica di Berlino. Qualcosa che cambierà la vita e il futuro di molte persone che sono andate ad ascoltarlo, che stanno per farlo o che sono in qualche modo coinvolte in quell’evento così atteso. E tutto è raccontato con una sorprendente e raffinata suspence, che poggia su una costruzione a quadri separati, come tessere di un mosaico. L’intreccio è una somma di storie e di testimonianze, che confluiscono in altrettante voci: quelle dei partecipanti ad una serata che si annuncia unica nel suo genere, per la maestria del pianista, per il suo carisma che rapisce e incanta e per l’attesa della sua esibizione, con partiture di Scarlatti, Barber, Beethoven e Shumann. Lo stesso solista Marek è una di quelle voci, accompagnato dalla fedele Astrid, l’impeccabile, devota segretaria che ha un solo punto debole, capace di allontanarla dai suoi doveri: un gran mal di testa di cui ogni tanto soffre. Lui è famoso, fascinoso, geniale; lei si occupa di organizzargli ogni cosa con efficienza e discrezione e lo segue in capo al mondo. Il racconto si divide tra prima, durante e dopo il concerto. Nell’attesa, gli spettatori si preparano, escono di casa, alcuni si incontrano; e tutti ci svelano le loro insicurezze, le manie, le debolezze, in brevi flashback esistenziali. Ecco due amiche che vivono esperienze di coppia molto diverse: l’una appena abbandonata dal marito, l’altra pienamente soddisfatta del suo rapporto solido con un uomo affidabile. Ecco Sophie, la zia madrina, e Klara, sua nipote, una ragazza avvenente e scontrosa che custodisce un torbido segreto. È appena entrato in taxi e si avvia alla Filarmonica anche Claudius, l’agente di Marek, che passa a prendere Nico, il suo giovane amante, dalla cui bellezza è come stregato; ma qualcosa va storto fra i due, che finiscono travolti in una lite furibonda. Fervono poi i preparativi in casa della ricca Verena Bents, mecenate dell’evento, dove arriva Lorenz, ex giocatore di scacchi: ha con sè la divisa e si prepara a lavorare come cameriere al ricevimento che seguirà il concerto. È organizzato in onore del grande pianista e tutto dovrà essere perfetto. Più defilati, rispetto agli altri personaggi, sono Johannes e Marina, che all’ultimo momento decidono di non andare alla Filarmonica e di passare da soli quella serata. Ma anche per loro - come per tutti gli altri - l’imprevisto è in agguato, pronto a muoversi nello scarto improvviso che travolge e incrina ogni cosa, modificando la percezione della vita e forse la vita stessa. Tutti sono protagonisti di una micro-storia, legata alle altre dal filo rosso del destino. Il romanzo li accompagna e li racconta durante il prima, il mentre e il dopo, nell’attesa dell’appuntamento musicale e nelle sue inaspettate conseguenze. Ma soprattutto li disegna, li ombreggia, li colora con bella vivacità e realismo, con ironia elegante, attraverso una scrittura affilata che alterna felicemente prosa e dialoghi serrati. Solo la traccia che lasciano le loro vite è un tratteggio flebile, perché flebili, in verità, sono le nostre certezze. E basta un niente a farle saltare. Chi avrebbe mai pensato che Marek si sarebbe alzato improvvisamente dal palco, abbandonando il concerto, e cosa significa, per lui e per tutti coloro che erano lì a ascoltarlo?
Paolo Petroni
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