Cremona - Sala San Domenico del museo civico Ala Ponzone, ore 21
CREMONA — Otto Stagioni, quattro musicisti, due capolavori, un solo viaggio. Così si potrebbe sintetizzare il significato del concerto di questa sera alle 21 in sala San Domenico del museo civico Ala Ponzone, appuntamento inserito nella rassegna Un pizzico di corda promossa dall’as ses sorato comunale alla cultura. I possessori del biglietto potranno usufruire, a partire dalle ore 20, di una visita guidata alle Stanze per la musica, la prestigiosa collezione di strumenti a pizzico di Carlo Alberto Carutti in deposito all’Ala Ponzone (infotel 0372 407269). In scena un quartetto di esecutori scelti tra i migliori nel rispettivo strumento: Giampaolo Bandini (chitarra), Cesare Chiacchiaretta (fisarmonica e bandoneon), Francesco Cerrato (violino) e Stefano Cerrato (violoncello). In programma le Otto Stagioni, ovvero le Quattro Stagioni di Vivaldi e le Quattro Stagioni ‘porteñe’ di Piazzolla: composizioni assai note le une, meno le altre, volte a proporre due tradizioni musicali apparentemente lontane, sia geograficamente sia storicamente, ma in realtà caratterizzate da profonde analogie. Due secoli dividono i due autori che hanno rivoluzionato l’uno il concerto barocco, l’altro il tango argentino con rimandi al jazz e alla tradizione colta europea, ma da entrambe le raccolte si sprigiona una medesima e assoluta vitalità, tale da rendere all’as c o l ta t ore il senso di gioia che animò il musicista veneziano nel settecento e il geniale argentino di origini pugliesi nel ventesimo secolo. Già nel 1740, Johann Adolf Scheibe scriveva nella sua gazzetta Der Critische Mus ic k u s: «Chi non conosce le Quattro Stagioni di Vivaldi?». Nel 1725 veniva pubblicata la raccolta di concerti col titolo Il cimento dell’armonia e dell’invenzione divenendo subito un riferimento imprescindibile per l’evoluzione del concerto barocco. La primavera, L’estate, L’autunno e L’in v e rn o ne sono i primi quattro titoli; e se formalmente le opere si conformano al modello di concerto solistico barocco, è l’organizzazione della materia sonora che sorprende, fondata su criteri assolutamente nuovi. Con le sue Quattro Stagioni, Piazzolla ha disegnato uno dei più alti modelli d’incontro fra tango e tradizione musicale colta. E’ una musica che esce, per mediazione artistica, dai canoni delle consuetudini coreografiche, evolvendosi in prospettive stilistiche che lo trasformano in musica da ascoltare e non da ballare. Le Estaciones sono ‘p or t e ñe ’ perché ‘porteño’ è il tango delle origini, ossia nato nel porto, quello di Buenos Aires, ambiente naturale da cui il tango si sviluppa come processo interculturale per gli influssi molteplici che inevitabilmente raccoglie.
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