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Picenengo (Cremona)

Osteria del Quinto

E a Cremona, in largo Boccaccino, arriva il Quintino

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

29 Marzo 2014 - 19:47

Osteria del Quinto

Dal 1946 l’Osteria del Quinto è immersa nella tranquillità di Picenengo. Nel verde di un giardino sempre fiorito, fra pioppi secolari e il campanile di San Bartolomeo, c’è l’Osteria, aperta a pranzo e cena. Tra le specialità, ha quella di essere, il venerdì e la domenica, il tempio della musica con concerti dal vivo. E’ anche luogo dove ‘fare’ l’aperitivo e dopocena: musica fusion, funky, jazz, pop, reggae, latina, etnica. Il locale è gestito da un simpatico ensemble di giovani che hanno investito risorse e impegno: Francesca Santini, Nino Omobono Soldi e Pierre Marie Passerini. I primi due sono in cucina, ma qualche volta an- che ai tavoli. Pierre invece serve e si occupa dei dolci e dei vini. Sanno immediatamente instaurare con il cliente un rapporto di cordialità davvero contagioso. La cucina è semplice e leggera, con ingredienti di primissima qualità, pasta fatta in casa e, nei menù, una sorprendente integrazione fra piatti locali e regionali. Antipasti nostrani, con verdurine preparate al momento e servite nelle ciotoline. Ci sono gli gnocchi dell’Osteria, al pomodoro e gorgonzola, ma non mancano, ovviamente, i marubini in brodo, che sono sempre apprezzati. Si possono gustare anche tortelli al nero di seppia ripieni di gamberi e pesce a carne bianca, tortelli con le erbette. Nella stagione fredda minestra di verza, cotiche e fagiolini. Pasta fatta in casa, su questo gli chef ci tengono in modo particolare, e pesce sempre fresco. Secondi altrettanto singolari: il piatto forte è il galletto disossato, ma anche la faraona arrosto con le patate è tra le specialità della casa. Bisogna fare uno sforzo, ma si devono assolutamente provare e c’è pure lo stinco, di giuste dimensioni. Così come il filetto di coniglio arro- tolato nel lardo e tagliata di Angus. Innaffiata da un ottimo Shiraz della Valle del Reno. Una cantina diversa, ricca, con i vini che si possono vedere allineati nella sala e che vengono da piccoli produttori italiani, semplici e genuini. Se non si vuole l’intera bottiglia, ti danno un bicchiere, abbondante, come tutte le porzioni, I dolci, provati con gusto, sono uno dei punti di forza dell’Osteria del Quinto: al primo posto brownie con cioccolato fondente, ma ci può arrivare allegramente la torta sabbiosa, arricchita da zabaione o mascarpone: qui sono ammessi peccati di gola. Ovviamente la decorazione è parte essenziale dei dolci e questo lo si deve a Pierre, che ci mette gusto e capacità. Ci sono pure i biscotti, per accompagnare un digestivo. La filo- sofia è quella di unire i pranzi di lavoro, con prezzo fisso, a pranzi e ce- ne informali in un ambiente dove si può andare in giacca e cravatta o con le infradito. Talvolta il servizio è lento, ma si sopporta tranquillamente l’attesa. L’Osteria raddoppia: a breve, infatti aprirà la sua cucina il Quintino, in Largo Boccaccino, angolo via XX Settembre. Il dinamico Nino Soldi porterà anche in questo splendido scenario, all’ombra della cattedrale, le specialità che vengono fatte a Pi- cenengo. E verranno introdotti nel menù altri piatti che al momento ri- mangono segreti, ma che terranno conto delle esigenze dei turisti, Punteranno sempre sugli antipasti, con i salumi della zona e un crudo che è giudicato tra i migliori d’Italia. Ci saranno ovviamente aperitivi e, se i regolamenti comunali lo permetteranno, anche la musica. Una movida all’insegna della cucina tradizionale e attenta alle novità. Una sfida, quella del Quintino, che i giovani ‘conduttori’, vogliono vincere. E ci sono tutte le possibilità, visto che il Quintino già funziona come bar.
Vittoriano Zanolli
(Provato il 16 marzo 2014)

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