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Inchiesta da Pulitzer

Cia, licenza di uccidere. Le guerre segrete Usa

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

05 Marzo 2014 - 16:03

Cia, licenza di uccidere. Le guerre segrete Usa
Mark Mazzetti
‘Killing machine’
Feltrinelli
350 pagine, 19 euro
Mark Mazzetti
‘Killing machine’
Feltrinelli
350 pagine, € 19
L’americano Raymond Davis viene arrestato dalla polizia pakistana nella città di Lahore per aver sparato a due ragazzi in sella a una moto che si erano avvicinati alla sua auto con armi spianate. Pochi giorni dopo, «il direttore della Cia avrebbe mentito a una potente spia pakistana negando che Davis lavorasse per l’agenzia». In realtà, invece, «l’ex berretto verde assunto per una caccia all’uomo in Pakistan era il volto nuovo di un’agenzia spionistica americana radicalmente trasformata da decennio di conflitti lontani dalle zone di guerra dichiarate. Tanti saluti al servizio di controspionaggio impegnato a rubare i segreti dei governi stranieri, ora la Central Intelligence Agency era diventata una macchina omicida, un’organizzazione impegnata nella caccia all’uomo». Mark Mazzetti, giornalista del New York Times e premio Pulitzer per i suoi reportage dal Pakistan e dall’Afghanistan, in ‘Killing Machine’racconta la metamorfosi della Cia, soprattutto dopo gli attentati negli Usa dell’11 settembre 2001. «Da quel momento, l’attività della Cia si mischia con quella del Pentagono in un complesso militar-spionistico che indirizza un nuovo modo americano di fare la guerra». Mazzetti racconta da dentro questa nuova guerra invisibile, incontrando i suoi oscuri protagonisti e ricostruendo le loro storie, seguendoli in Pakistan, Somalia e Yemen. E spiega che le guerre americane non si combattono più allo scoperto, con eserciti tradizionali, ma sono diventate guerre ombra. A combatterle, droni pilotati a distanza, spie inviate a creare guerre e sommosse, agenti assoldati sul posto, pronti ad uccidere i nemici politici e infiltrare le elite locali, costruire e disfare governi e milizie. La storia inizia in una «fredda giornata di fine autunno del 2001, dopo che il presidente George W Bush aveva firmato un’ordinanza segreta che restituiva alla Cia i poteri persi negli anni Settanta, quando una serie di rivelazioni raccapriccianti avevano costretto la Casa Bianca a impedire all’agenzia di controspionaggio a sterminare i nemici dell’America. Quel giorno la Cia stava riferendo come intendeva utilizzare la sua da poco riconquistata licenza di uccidere. Nemmeno l’arrivo alla Casa Bianca del democratico Barack Obama cambia le cose. Anzi, sottolinea Mazzetti, «gli omicidi mirati hanno reso la Cia insostituibile per l’amministrazione e hanno persino migliorato l’immagine».
Luca Mirone
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