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Lo 007 di Luca Scarlini

Agente segreto a difesa dell’arte

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

28 Febbraio 2014 - 16:18

Agente segreto a difesa dell’arte
Siviero contro Hitler
di Luca Scarlini
pagine 140, 16 euro, Skira
Siviero contro Hitler
di Luca Scarlini 
Skira
pagine 140, € 16
È il segugio italiano che ha riportato in patria capolavori artistici rubati, trafugati o illegalmente venduti dalla fine degli anni Trenta e durante il secondo conflitto mondiale dai nazisti. Ora la figura di Rodolfo Siviero, classe 1911, pisano di nascita ma di famiglia veneziana, figlio di un carabiniere, è tratteggiata in una affascinante e scorrevole opera di Luca Scarlini. Ne emerge il ritratto di un italiano pieno di contraddizioni, ma con un immenso amore per l’arte e per il suo Paese. Iscritto già a 18 anni al Pnf, Siviero sviluppa la sua ambizione culturale e letteraria al di fuori dei percorsi canonici. Il suo imperfetto percorso scolastico non gli impedirà, grazie a una passione fortissima associata a una determinazione che lo contrassegnerà per tutta la vita, di crearsi da autodidatta una solida base nel campo della storia dell’arte. La sua adolescenza trascorsa a Firenze, agevolerà non poco la brama di conoscenza del giovane Siviero, il quale viene a contatto con il mondo intellettuale fiorentino (ma non solo) intrecciando o tentando comunque di allacciare rapporti con scrittori, poeti, giornalisti, artisti. Lo spartiacque della sua vita è il suo arruolamento nel SIM, il Servizio di Informazioni Militari, avvenuto fra il 1936 e il 1937. Da questo momento Siviero diviene una spia del Regio Esercito Italiano. Mandato più volte in missione in Germania, il novello 007 usa come copertura l’approfondimento degli studi sull’arte. Espulso per motivi non ancora ben chiariti, nel 1938 tornò in Italia. Il periodo cruciale della sua attività venne a seguito della guerra: finita l’infatuazione mussoliniana, Siviero aderì alla Resistenza, dedicandosi appieno al controspionaggio, focalizzando il proprio interesse nella salvaguardia delle opere d’arte dagli eventi bellici e soprattutto dalla cupidigia dei gerarchi tedeschi. Fu in sostanza un agente segreto dell’arte, un po’ come i 'Monuments Man' americani, le cui vicende sono narrate in tre volumi di recente pubblicazione da uno dei quali è stato tratto il film omonimo con George Clooney e Matt Damon. A Siviero, morto nel 1983, sono stati dati ampi meriti, per il lavoro svolto nel suo ufficio della Delegazione delle Restituzioni, soprattutto nei 15 anni dopo la guerra, anche se la sua figura di spia (con tutti gli annessi e connessi, le luci e le ombre del suo operato, i carteggi ignoti o secretati, i rapporti con figure più disparate del mondo dell’arte, della politica e dei militari) ha impedito che diventasse, come probabilmente avrebbe meritato, un eroe nazionale.
Piero Zanoni
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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