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Dal 1968 al 1994

Rosetta Loy: Cari nipoti vi racconto l’Italia che ho vissuto

Gigi Romani

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lromani@laprovinciadicremona.it

27 Dicembre 2013 - 13:35

Rosetta Loy: Cari nipoti vi racconto l’Italia che ho vissuto
Rosetta Loy, ‘Gli anni
fra cane e lupo. 1969/1994’
Chiarelettere
292 pagine, 13.90 euro
Rosetta Loy, 
‘Gli anni fra cane e lupo. 1969/1994’
Chiarelettere - 292 pagine, € 13.90
Un libro di storia scritto da un ’autrice di romanzi ma con il rigore dello storico di professione. Questo è ‘Gli anni fra cane e lupo. Il racconto dell’Italia ferita a morte’ di Rosetta Loy, libro sulla storia d’Italia dal 1969 al 1994: dalla strage di piazza Fontana a Milano alla prima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi e alle dimissioni dallamagistratura di Antonio Di Pietro. «Ma quali sono gli anni tra il cane e il lupo? È una frase scritta in un libro da Vittorio Sermonti per descrivere l’ora fra l’alba e la notte ossia quando ancora non c’è la luce dell’alba ma è già finita la notte. «A me è piaciuta molto questa immagine perché in relazione al tempo significa metterla in questo periodo, dal 1969 al 1994, in cui non si capisce ciò che sta avvenendo perché finisce un tempo e sta per incominciarne un altro. Poi arriva Berlusconi e allora si capisce che cosa è avvenuto. Mi è sembrato giusto titolarlo così: questo tempo che non è più una cosa ma non si capisce ancora cosa è». L’idea di scrivere il libro a Loy è venuta per ildesiderio di raccontarla ai suoi nipoti la generazione ultima non sapeva niente, non conosceva praticamente la storia di questianni. Ognicapitolo è un anno di storia raccontato con dovizia di particolari. In molti casi vi sono ricordi personali come il viaggio a Praga nel 1968 con Italia Nostra quando chiese a una guida di accompagnarla alla casa di Kafka e si sentì rispondere: «Mah, nonso dovea abitava a Praga». Poi le angosce durante i tragici 55 giorni del rapimento di Aldo Moro, la partecipazione in piazza San Giovanni a Roma al funerale di Enrico Berlinguer e lo stupore, nel 1993, davanti ad un grande manifesto fra Tor diQuinto e via Flaminia che raffigurava una bambina con sotto la scritta Forza Italia. «Quella stupenda bambina - scrive - rappresenta la nuova versione di Cappuccetto Rosso, dove il Lupo, ingoiata la nonna, invece di mettersi la cuffietta e gli occhiali e ficcarsi a letto, indossa il grembiulino a quadretti e la mantellina con cappuccio, una liscia maschera dal sorriso perenne: pronto ad azzannare impunemente l’Italia». Il libro si conclude con la vittoria di Berlusconi. Loy anche nei suoi romanzi ha sempre affrontato il tema della memoria come assunzione di responsabilità: «Si dimentica perché fa comodo, ed è criminale. E si dimentica per pigrizia, il che è stupido. La conoscenza di quantoaccaduto èinfatti labussola che ci permette di orientarci».
Paolo Barbieri
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